BARI (ITALPRESS) – Pnrr, Mezzogiorno e salari sono stati i temi al centro dell'assemblea generale pubblica di Confindustria Bari e Bat, andata in scena questa mattina al teatro Petruzzelli di Bari. Dopo la relazione del Presidente Sergio Fontana dell'Associazione, sono intervenuti il Ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, e il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. In rappresentanza del territorio, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il Presidente della Regione, Michele Emiliano. "Il Governo – ha affermato il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto – sta lavorando per ridurre le procedure burocratiche per quanto riguarda la rimodulazione del Pnrr, ma anche per l'utilizzo delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione e della Coesione. Abbiamo un confronto aperto con la commissione europea per poter utilizzare al meglio queste risorse e per avere una visione che possa essere strategica per il Mezzogiorno". "Per quanto riguarda le modifiche al Piano", ha aggiunto, "la nostra idea è precisa e sarà la stessa per i prossimi semestri. Non guarderemo alla scadenza immediata, come si è fatto precedentemente. Guarderemo alla scadenza finale del programma". Dagli industriali al ministro è arrivata la richiesta di anticipare alla Puglia il 20% dei 4,6 miliardi previsti del Fondo di Coesione e Sviluppo. "Mi ha fatto molto piacere", ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. "Dalla relazione del presidente Fontana emerge chiaro il desiderio di non interrompere questi risultati straordinari che l'economia pugliese ha avuto in questi anni e quindi non posso che ringraziare questo sistema Puglia, questo blocco sociale che, indipendentemente dal posizionamento politico, determina un'identità culturale e d'impresa pugliese capace di risultati tra i migliori d'Italia. Oggi a Fitto non chiedo niente, l'ho già fatto in passato". Un ruolo fondamentale nel processo di avanzamento del Pnrr lo hanno i Comuni. "La settimana scorsa – ha affermato in proposito il sindaco di Bari e presidente nazionale Anci Antonio Decaro – abbiamo invitato dieci ministri a un'assemblea dell'Anci che prende il nome di 'Missione Italia', in cui facciamo una valutazione rispetto allo stato di avanzamento delle attività sul Pnrr. La facemmo l'anno scorso chiedendo di aiutarci a semplificare le procedure affinché i Comuni potessero presentare i progetti. Oggi possiamo dare dati importanti. Nonostante tutto, i Comuni rappresentano il 25% della spesa di risorse per opere pubbliche del nostro Paese, sono l'investitore più affidabile da sempre e continueranno a fare la propria parte". Dal palco del Petruzzelli, il presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi ha voluto escludere gli industriali dai 'colpevoli' del calo dei salari del 7,5% a fine 2022 evidenziato dai dati Ocse: "Nessuno – ha dichiarato – racconta perché in Italia ci sono i salari bassi. Non ci sto a sentirmi dire che le imprese pagano poco. Se il riferimento è a 9 euro lordi all'ora di salario minimo, tutti i contratti di Confindustria sono superiori. Il contratto nazionale dei metalmeccanici, per esempio, è di quasi 11 euro lordi. È evidente che c'è qualcuno che paga molto meno. Sappiamo dove accade? Sì: commercio, servizi, cooperative, finte cooperative. Non sono le imprese, che pagano sui salari tra le più alte tasse dell'Ocse. Da noi si pagano più tasse sul lavoro che sulle rendite finanziarie". Sono state diverse le richieste formulate alle istituzioni da parte del presidente di Confindustria Bari e Bat Sergio Fontana. "Lasciateci lavorare – ha per esempio affermato – con meno burocrazia e con regole certe, e genereremo nuove occasioni di lavoro. Per questo dico ai nostri giovani che non devono emigrare. Oggi in Puglia le opportunità per loro ci sono e ce ne saranno. Qui a Bari abbiamo ad esempio un tessuto di piccole, medie e grandi aziende dell'Information Technology che cercano centinaia e centinaia di addetti con competenze digitali, ma spesso non li trovano. Mancano anche ingegneri, farmacisti, infermieri, medici, tecnici specializzati. Ma molti dei nostri ragazzi spesso non hanno queste competenze, non sono stati formati per svolgere queste attività. E allora formiamoli e diamo una grande occasione per crescere a loro". "Il ministro Fitto – ha aggiunto – è l'uomo che ha voluto e ottenuto la proroga della decontribuzione sul lavoro per il nostro Sud. Grazie, Ministro, a nome di tutte le imprese che sono in questo teatro. E grazie anche al nostro presidente nazionale Carlo Bonomi, che ha sostenuto il tema della decontribuzione, non come una misura del Sud per il Sud, ma del Sud per l'Italia". È proprio il Paese, secondo Fontana, ad avere bisogno di una politica industriale: "Le nostre aziende", ha affermato, "orfane di una politica industriale degna di questo nome, in balia della volubilità dell'Europa hanno fatto quasi sempre da sole. E, nonostante ciò, hanno dimostrato di avere una forza straordinaria. Siamo stati capaci di un nuovo miracolo economico. Abbiamo reagito alla pandemia con una crescita impetuosa nel 2021 e 2022. E quest'anno cresciamo ancora, mentre altri giganti rallentano. Infatti nei primi tre mesi di quest'anno, contro ogni previsione, il PIL dell'Italia è cresciuto ancora dello 0,3%: più di Germania, Francia e Regno Unito". "Mettete le nostre imprese – ha concluso – nelle condizioni di lavorare e di fare investimenti. Mettete la Puglia e il Sud nelle condizioni di competere ad armi pari e faremo crescere tutto il Paese. Abbiamo una straordinaria capacità di risolvere le situazioni difficili. Noi siamo la Puglia che non si arrende mai. Siamo gli uomini che creano il futuro". foto xa2 Italpress (ITALPRESS). xa2/vbo/red 12-Lug-23 16:46