Aperta una voragine socio-economica e ambientale. È la sintesi dell’alluvione fatta da Confagricoltura che indica un numero per comprendere ampiezza e profondità della voragine: “Ci sono almeno 10 milioni di piante da frutto da estirpare da Bologna a Rimini e un numero quattro-cinque volte maggiore di colture arboree che sono ad alto rischio”. Oltre il calcolo dei danni Confagricoltura Emilia Romagna evidenzia la priva di grande “Solidarietà tra agricoltori per portare soccorso e salvare il salvabile nei campi”, con sedi di Confagricoltura pronte a inviare volontari, mezzi, viveri e mangimi. Milioni di piante da estirpare La conta dei danni del disastro nel cratere colpito dall’alluvione è inesorabilmente alto “Stiamo parlando di almeno 10 milioni di piante da frutto da estirpare”, annota la Confederazione, “in particolare peschi e kiwi i più sensibili al ristagno idrico ma anche albicocchi -, lungo l’arteria sommersa d’acqua che lega Bologna a Rimini, fino a sfiorare in parte il territorio ferrarese; non sono incluse le colture arboree distrutte dalle frane o trascinate a valle dalla furia del fango, nelle aree collinari e pedemontane”.
Conta danni elevata
Ma il peggio, osserva con preoccupazione la Confagricoltura deve essere ancora calcolato, “perché, nelle prossime settimane”, prevede la Confederazione, “rischia l’espianto un numero quattro-cinque volte
maggiore: oltre 40 milioni circa di alberi da frutto delle specie più resistenti e robuste tra cui melo, pero, susino, ciliegio, olivo e vite”.
Voragine socio economica
“Si è aperta una voragine socio-economica e ambientale”, commenta Confagricoltura Emilia Romagna, “Occorrono non meno di 40-50 mila euro a ettaro per reimpiantare un frutteto o un vigneto e diversi anni per
arrivare alla piena produzione, fermo restando – tra gli aspetti da evidenziare – che è quasi impossibile reperire sul mercato un quantitativo così alto di piantine. Nel frattempo è già partita la gara di solidarietà tra agricoltori per portare soccorso e salvare il salvabile nei campi”.
Confederazione solidale
Dall’Emilia Romagna i soci della confederazione fanno sapere che dalle sedi di Confagricoltura – non solo quelle regionali -, “sono pronte a inviarci volontari, tecnici e agronomi, ma anche mezzi di trasporto, attrezzature, viveri e mangimi”. Poi l’appello: “La priorità è intervenire celermente, assistere gli agricoltori isolati, alleggerire il lavoro di chi sta cercando disperatamente di limitare il danno nei magazzini e negli stabilimenti di lavorazione, nelle stalle, nelle serre e nei vivai.
Serve ogni tipo di aiuto: generi alimentari dove scarseggiano, viveri nei paesi irraggiungibili perché le strade sono sbarrate o sventrate dagli smottamenti; mangimi e foraggi per il bestiame; escavatori e idropulitrici per le varie operazioni di pulizia e ripristino”.
Sarà a Ravenna il centro operativo per la macchina dei soccorsi, con l’obiettivo di non fare mai mancare il supporto ad agricoltori e imprese. L’emergenza è senza fine. Confagricoltura Ravenna si occuperà
dell’organizzazione e del coordinamento logistico, con centri di raccolta e squadre d’intervento.