mercoledì, 2 Aprile, 2025
Regioni

Toscana: respinta la proposta sulla riorganizzazione dei pronto soccorso

Il Consiglio regionale ha respinto una proposta di risoluzione in merito alla riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza territoriale e ospedaliero, firmata dai consiglieri Diego Petrucci, Francesco Torselli, Vittorio Fantozzi. I voti contrari sono stati 20, 10 i favorevoli, 1 astenuto. Come ha spiegato Petrucci illustrando l’atto in aula “i Pronto soccorso sono in una tempesta perfetta, perché aumentano gli accessi, diminuiscono i medici e il personale, le specializzazioni in emergenza-urgenza vanno deserte e sono tanti i lavoratori che preferiscono trasferirsi altrove”.

La proposta di risoluzione in merito alla riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza territoriale e ospedaliero in Toscana è stata respinta dal Consiglio regionale con 20 voti contrari, 10 i favorevoli, 1 astenuto. La proposta, molto articolata, prevedeva una serie di correttivi e novità, “nell’ottica di proporre soluzioni concrete” ha spiegato il consigliere Diego Petrucci. Tra le molte proposte, la richiesta di mettere in sicurezza dalle aggressioni il personale del Pronto soccorso prevedendo una guardia armata all’interno delle strutture, un supporto psicologico costante agli operatori, incentivi professionali, l’esenzione per gli over 60 dai turni di guardia e reperibilità notturna; incentivi agli studenti che si iscrivono alle specializzazioni in emergenza-urgenza. “Servono modelli organizzativi differenti perché, se purtroppo è diventata la normalità trascorrere giorni al Pronto soccorso, occorrono posti letto, non barelle nei corridoi senza la possibilità né di bere né di mangiare”, ha aggiunto Petrucci.

Donatella Spadi ha chiesto a Petrucci di ritirare la mozione e di portarla in commissione Sanità per fare un lavoro di approfondimento, vista la complessità dell’atto, la numerosità delle proposte e il fatto che la Giunta sta lavorando in questo periodo sulla stessa materia. Petrucci ha declinato l’invito chiedendo comunque il voto, dato che l’atto è stato presentato per la prima volta nel dicembre scorso. Andrea Ulmi, che aveva proposto alcuni emendamenti al testo accolti dai firmatari, tra cui la richiesta di aumentare le postazioni di elisoccorso, ha osservato che non serve riportare in Commissione l’atto “se parallelamente la Giunta continua ad agire su linee che non vedono d’accordo né noi né i sindacati”. Secondo Silvia Noferi invece è utile “una riflessione approfondita nella sede opportuna, dato che è evidente che le cose non vanno e che occorre agire per risolvere il problema, non solo sui Pronto soccorso ma su tutto il sistema”.

Giovanni Galli ha osservato che nel 2015 è stato dato il via a un processo senza aver testato il territorio, una scelta sbagliata di cui adesso si vedono gli effetti deleteri e che non può essere risolto individuando nuove figure “che finiranno per essere i colpevoli della situazione”. Vincenzo Ceccarelli ha annunciato voto contrario a fronte dell’indisponibilità “a effettuare un approfondimento opportuno e che non avrebbe avuto affatto tempi lunghi”. Il consigliere ha anche commentato che le proposte non hanno valore se non si indicano le risorse necessarie per attuarle e dove reperirle. “Se vogliamo Pronto soccorso meno affollati dobbiamo lavorare per rafforzare la rete dei servizi territoriali” ha concluso.

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