È in discussione al Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino dell’Organizzazione Marittima Internazionale (OMI) la proposta di designazione del Mediterraneo quale area SECA (Sulphur Emission Control Area), ovvero una zona in cui le emissioni di zolfo derivanti dal traffico navale sono fortemente ridotte attraverso una serie di regolamenti quali l’obbligo di utilizzare carburanti a bassissimo tenore di zolfo.
Lo comunica il ministero della Transizione ecologica. Nonostante la percentuale di zolfo dei carburanti delle navi si è significativamente ridotta, considerando il numero di navi che solcano il Mediterraneo, il livello rimane non accettabile per la tutela della ricchissima biodiversità del nostro mare. Lemissioni dei motori delle navi non riguardano soltanto la qualità dell’aria ma impattano pesantemente sulla salute degli ecosistemi marini e delle popolazioni che vivono lungo le coste del Mediterraneo e in particolare nelle città portuali.
L’Italia, si legge nella nota del MiTe, si è strenuamente impegnata, in particolare durante il suo periodo di presidenza della Convenzione di Barcellona, per avviare e costruire il percorso per raggiungere questo fondamentale risultato, a partire dalla COP di Napoli, Conferenza della Parti Contraenti della Convenzione di Barcellona tenutasi a Napoli nel dicembre 2019 in cui è stata adottata la road map che ha portato al documento in discussione oggi.
La richiesta di designazione del Mediterraneo quale area SECA, che ha già passato il primo vaglio dell’Assemblea ed è in fase di discussione tecnica, è stata sottoscritta da tutti i paesi Mediterranei a cui si sono aggiunti tutti i paesi dell’Unione Europea dimostrando la volontà di tutti i paesi del bacino di impegnarsi per la salute del Mediterraneo.