venerdì, 26 Aprile, 2024
Attualità

Sull’origine del Covid 18 scienziati chiedono trasparenza

Indagine trasparente e obiettiva. Come si è sviluppato il Coronavirus, quali cause lo hanno prodotto: un passaggio tra animale ad uomo o un incidente di laboratorio?

Il quesito, meglio dire il dubbio, viene rilanciato con un appello apparso sulle pagine di Science sottoscritto da 18 scienziati di fama internazionale tra i quali Ravindra Gupta, microbiologo clinico presso l’Università di Cambridge, Jesse Bloom, che studia l’evoluzione dei virus presso il Fred Hutchinson Cancer Research Center e David Relman, professore di microbiologia a Stanford.

“Sono ancora necessarie ulteriori indagini per determinare l’origine della pandemia”, si legge nell’appello,

RILASCIO ACCIDENTALE O SPILLOVER

“Le teorie sul rilascio accidentale da un laboratorio e lo spillover zoonotico rimangono entrambe valide. Sapere come è emerso COVID-19 è fondamentale per informare le strategie globali per mitigare il rischio di future epidemie”. Per i ricercatori non ci di può fermare ad una versione, per quanto ufficiale, ma serve un approfondimento “obiettivo”.

“Dobbiamo prendere sul serio le ipotesi sugli spillover sia naturali che di laboratorio fino a quando non si abbiano dati sufficienti”, per questo per gli scienziati serve “un’indagine trasparente, obiettiva, basata sui dati, comprensiva di un’ampia esperienza, soggetta a supervisione indipendente”

DOCUMENTARE LA VERIDICITA’ DEI DATI

“Allo stesso modo”, proseguono gli scienziati, “le agenzie di sanità pubblica e i laboratori di ricerca devono aprire i propri archivi al pubblico. Gli investigatori dovrebbero documentare la veridicità e la provenienza dei dati da cui vengono condotte le analisi e le conclusioni tratte, in modo che le analisi siano riproducibili da esperti indipendenti”. La richiesta si spinge al punto di mettere in discussione la versione ufficiale.

Secondo gli autori della lettera, infatti, l’indagine dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle origini del virus non ha tratto una “considerazione equilibrata”. “Sebbene non ci fossero risultati a sostegno di una ricaduta naturale o di un incidente di laboratorio”, commentano nel documento, “il team dell’Oms ha valutato una ricaduta zoonotica da un ospite intermedio come da probabile a molto probabile e un incidente di laboratorio come estremamente improbabile. Inoltre, le due teorie non sono state prese in considerazione in modo equilibrato” e infatti, scrivono, “solo 4 delle 313 pagine della relazione e dei suoi allegati hanno affrontato la possibilità di un incidente di laboratorio”.

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