venerdì, 26 Aprile, 2024
Politica

Pandemia, politica e ripresa: Verso un’estate di svolta?

Politica in movimento, soprattutto nel Pd e Movimento 5 stelle, mentre il Governo fa altro debito per sostenere l’economia e si prepara al confronto con l’Europa sul Pnrr.

Si va verso il superamento della condizione di clausura imposta dall’esigenza di non far tracimare la pandemia, che però ha comportato pesanti costi sul piano economico e su quello più propriamente umano, a cominciare da una serie di attività e opportunità negate.

Il Governo sta mettendo a punto scelte e tempi per una ripresa di una serie di attività. Ma, intanto, deve ricorrere ad un nuovo e pesante livello dell’indebitamento pubblico per dare risposte, sia pure parziali, alle rivendicazioni di varie categorie, a cominciare da quelle operanti nei settori del turismo, del commercio, della ristorazione, della gestione e della realizzazione di attività culturali.

Non aiutano, in questo sforzo, le riserve di alcuni Stati europei sull’intervento straordinario del Recovery fund, né i cedimenti, sul piano interno, a suggestioni localistiche e corporative.

La speranza che tutti nutriamo è comunque quella di un’estate di svolta, di un recupero di ottimismo e competitività del sistema, sorretto anche da una stabilità del quadro politico. Senza pesanti traumi, possono emergere anche novità sul piano delle formazioni politiche e della loro capacità, finora scarsa, di essere capaci di interpretare la domanda di efficienza, di serietà e di competenza che viene da tanta parte della società italiana.

Su questa prospettiva, potrebbero gravare gli interrogativi sull’impatto delle elezioni amministrative che dovrebbero svolgersi tra l’estate e l’inizio dell’autunno.

Il principale interrogativo non riguarda tanto l’area di centro destra che appare, nonostante le evidenti diversità, coesa sull’obbiettivo della sfida elettorale, quanto il futuro, in termini di praticabilità e di progettualità dell’alleanza tra il Partito democratico e il Movimento cinque stelle sul quale punta con decisione Enrico Letta.

Nonostante le dichiarazioni di principio, non sono poche le difficoltà che si presentano sul piano locale, a cominciare dalla Capitale, come pare pesa l’interrogativo sulle valutazioni che la base dei pentastellati potrà fare sulla svolta politica di segno moderato che ha in animo Giuseppe Conte.

La base del Pd ha posto delle priorità del tutto diverse da quelle indicate da Letta: prima del voto ai sedicenni o della cittadinanza agli stranieri, alla base interessa solo il lavoro e il recupero per le famiglie di un sufficiente livello di tranquillità e di benessere.

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