In Sardegna dall’1 marzo i ristoranti possono essere aperti fino alle 23, mentre i bar, i pub e le caffetterie fino alle 21. Lo prevede l’ordinanza firmata il 28 febbraio dal presidente della Regione Christian Solinas, dopo che l’isola è passata in zona bianca. Rimane sempre in vigore “il divieto di assembramento, nonché il rispetto del distanziamento personale e del contingentamento, in conformità alle linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive attualmente in vigore, con possibilità di modularne l’esercizio in aumento ovvero in diminuzione, secondo l’andamento epidemiologico della pandemia”.
I provvedimenti non riguardano “le zone puntualmente interdette con ordinanze sindacali, a seguito della dichiarazione di rischio di diffusione virale”. “In relazione all’andamento degli indicatori epidemiologici valutati a seguito di tali riaperture, con successive specifiche ordinanze – d’intesa con il tavolo tecnico istituzionale composto dai rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore della Sanità e della Regione Sardegna – potranno essere riaperte, con le necessarie prescrizioni: palestre, scuole di danza (senza contatto); centri commerciali nelle giornate di sabato e domenica; musei e luoghi della cultura”.
Il coprifuoco in Sardegna è in vigore dalle ore 23.30 fino alle 5. Sempre valido l’obbligo di usare le mascherine anche all’aperto.
“Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei 6 anni, nonché i soggetti con forme di disabilità”, spiega l’ordinanza, che prosegue: “È fatto divieto di qualsiasi forma di assembramento, con speciale riferimento allo stazionamento presso gli spazi antistanti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, le piazze, le pubbliche vie, i lungomare e i belvedere, nei quali deve comunque mantenersi un distanziamento interpersonale di almeno un metro”. L’ordinanza sarà in vigore fino al 15 marzo, “salvo proroga esplicita e salvo ulteriori diverse prescrizioni, anche di segno contrario, che dovessero rendersi necessarie in dipendenza dell’andamento della curva di diffusione del virus, che sarà costantemente monitorata dai competenti organi dell’amministrazione e delle aziende”. Nel testo la Regione chiede inoltre “ai competenti uffici territoriali del Governo di voler disporre ogni consentito rafforzamento della presenza e dei controlli delle forze dell’ordine presenti sul territorio regionale per garantire la massima vigilanza sul rispetto delle prescrizioni di cui alla presente ordinanza ed alle ulteriori norme vigenti in materia per il contenimento della diffusione epidemiologica del virus”.