domenica, 13 Ottobre, 2024
Ambiente

WWF: “Con il cambiamento climatico alto rischia siccità per Sardegna e Sicilia”

Uno studio del World Weather Attribution, organismo scientifico che valuta il legame tra i fenomeni meteorologici estremi e l’azione umana, conferma che la crisi climatica ha fortemente aumentato la probabilità di siccità in Sardegna e Sicilia (del 50%). E il principale responsabile di questo risultato è l’uso persistente dei combustibili fossili.

“Non è certo un allarme nuovo – dice Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – Il WWF Internazionale lo aveva lanciato, con una conferenza stampa a Roma, ben 20 anni fa. Da allora, ben poco è stato fatto: per anni tante forze politiche hanno continuato a negare il cambiamento climatico, rallentando l’adozione delle misure urgenti necessarie. Ancora oggi l’Italia non è certo in testa all’azione climatica, posizionandosi all’ultimo posto tra i primi dieci Paesi europei per rinnovabili, pur essendo un Paese del G7″.

Intanto il sito di Isprambiente, aggiornato al 26 agosto 2024, continua a indicare uno scenario di severità medio-alta per tutto il centro-sud del paese, con particolare attenzione rivolta proprio alle isole. “Bisogna tornare al senso delle proporzioni e alla realtà degli effetti devastanti dell’uso dei combustibili fossili sempre più concreti. La lunga sequela di eventi estremi collegabili direttamente alla crisi climatica impone coerenza e scelte tempestive” – conclude la Midulla.

Previsioni sulla siccità

L’estate giungerà al suo termine tra meno di tre settimane, ma le sue anomalie sopravvivranno a lungo, specialmente nella mente di chi è più provveduto rispetto all’attuale situazione climatica. Una breve ricapitolazione della stagione appena trascorsa potrebbe però schiarire le idee a tutti.

Il 2024 ha vissuto il secondo luglio più caldo di sempre dal 1979. A livello europeo l’anomalia è stata di +1.48°C (rispetto al ’91-’20), così come su buona parte dell’emisfero settentrionale e sull’Antartide orientale. Questo, insieme alla lunga serie di mesi con anomalie positive, ha creato vari impatti fra cui il diffondersi di numerosi incendi, come quelli in Canada. Le piogge sono state superiori alla media su Scandinavia, parte dell’Europa settentrionale e arco alpino, mentre il deficit si è concentrato su penisola iberica, Europa mediterranea e dell’est.

Rispetto agli ultimi 12 mesi, la siccità continua ad affliggere i Paesi mediterranei, soprattutto quelli centro-orientali, e dell’Europa dell’est. Secondo le previsioni fatte dall’Osservatorio Siccità di Drought Central, le temperature dell’aria del trimestre settembre-novembre avranno valori oltre la media su tutta l’Europa, in particolare sul centro-sud italiano e sui Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Le temperature superficiali del Mar Mediterraneo dovrebbero restare al di sopra della media per tutto il trimestre con una probabilità del 70-100%. Per quanto riguarda le piogge, si prevedono valori inferiori alla media sui Paesi mediterranei, con una probabilità del 40-50%, mentre il nord Europa potrebbe essere interessato da precipitazioni sopra la media.

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