sabato, 27 Luglio, 2024
Attualità

Venezia, Conferenza delle Regioni sugli impianti da sci

“Ora che la proposta di linee guida per l’utilizzo degli impianti sciistici è stata approvata dalla Conferenza delle Regioni, anche con le modifiche proposte in precedenza dal CTS e che dovranno essere nuovamente validate, ci auguriamo che il Governo si esprima rapidamente e che al più presto venga stabilita con certezza la data per la riapertura. L’ultimo Dpcm la fissa al 15 febbraio: se così fosse gli operatori del settore avrebbero poco più di due settimane per organizzarsi e sperare di recuperare almeno in parte una stagione già fortemente compromessa. Ci sono cittadini, imprese e lavoratori che chiedono risposte”.

Lo afferma l’assessore al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, ricordando che il testo uscito dalla Conferenza delle Regioni fa riferimento agli scenari introdotti nell’ultimo Dpcm, prevedendo la chiusura degli impianti delle Regioni in “zona rossa” e un’apertura contingentata di tutti gli impianti al 50% per le Regioni rientranti nella “zona arancione”. Nella “zona gialla” le seggiovie potranno funzionare a regime al 100 per cento della capienza, mentre cabinovie e funivie al 50 per cento della capienza, in quanto ambiente chiuso. “In tutti i casi, anche nell’ipotesi che la nostra Regione dovesse passare in fascia gialla – sottolinea l’assessore –, la riapertura avverrà tenendo conto delle misure di sicurezza previste dal protocollo.

Per esempio, verrà fissato un tetto massimo di skypass giornalieri vendibili, considerando anche gli abbonamenti settimanali e stagionali. Questo per far sì che possa essere rispettato il numero massimo di presenze giornaliere sui campi da sci.  Inoltre sarà obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica”. Sempre per effetto dei provvedimenti contenuti nel protocollo, andranno evitate le aggregazioni di persone, così come dovranno essere gestiti i flussi nei comprensori sciistici di maggiori dimensioni che si estendono in territori regionali diversi. È inoltre previsto uno stretto coordinamento delle misure di prevenzione tra le Regioni confinanti. “In questo scenario di ripresa solo parziale – conclude Caner – è evidente che si dovrà lavorare su un doppio binario: quello della ripresa, ma anche quello dei ristori, non dimenticandoci che fino a ora queste attività sono rimaste chiuse e permane l’incertezza sulla loro riapertura”.

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