mercoledì, 24 Aprile, 2024
Ambiente

Clima: 750 eventi estremi hanno messo in ginocchio imprese e produzioni. Campi devastati da pioggia e grandine

L’elenco dei guai degli agricoltori è lungo, e ora c’è di mezzo il pericolo numero 1: la violenza di temporali e grandine. Più dei mercati, della concorrenza scorretta, della burocrazia e pandemia, i nubifragi possono azzerare in pochi minuti il lavoro, le risorse e il futuro di una impresa agricola. Le segnalazioni di eventi estremi sono ormai quotidiani.

“Violenti temperali e nubifragi hanno colpito a macchia di leopardo la Penisola”, evidenzia la Coldiretti che fa il punto delle ultime ore di maltempo, “I fenomeni hanno provocato danni nelle campagne a partire dalla Puglia dove una grandinata si è abbattuta in provincia di Foggia, colpendo gli ulivi proprio alla vigilia del raccolto”. La nuova perturbazione ha inaugurato l’inizio dell’autunno dopo una estate tropicale “con una temperatura più elevata della media storica ma segnata da oltre 8 tempeste al giorno lungo tutta la Penisola”, calcola la Confederazione, “che hanno devastato i raccolti con alberi da frutta divelti, filari di vigneti abbattuti, serre distrutte e coltivazioni sott’acqua”. I danni inoltre sono elaborati dalla Coldiretti attraverso i sistemi di controllo dell’European Severe Weather Database (Eswd).

“L’arrivo dell’autunno”, sottolinea la Coldiretti, “è segnato da una nuova perturbazione che interrompe con il maltempo un periodo di temperature insolitamente alte”. La Coldiretti inoltre tiene il conto delle perturbazioni che di sono abbattute sulla Penisola che hanno provocato danni talvolta irreparabili. “I 750 eventi estremi che si sono verificati in questa estate 2020”, fa presente la Coldiretti, “sono il risultato dell’enorme energia termica accumulata nell’atmosfera in un anno che è stato fino adesso di oltre un grado (+1,05 gradi) superiore alla media storica classificandosi in Italia al secondo posto tra i più bollenti dal 1800, sulla base dell’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr relativi ai primi otto mesi dai quali si evidenzia anche la caduta di circa il 25% di pioggia in meno nonostante il moltiplicarsi di eventi violenti”. Una situazione che desta non solo preoccupazione ma ansia perché i fenomeni violenti colpiscono in modo improvviso e dove una volta c’era un prevedibile acquazzone oggi si assiste a trombe d’aria, esondazioni di ruscelli e fiumi, di tempeste magnetiche e grandine.

“Siamo di fronte”, commenta la Coldiretti, “alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti”.

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