Ieri oltre 500mila ragazze e ragazzi hanno affrontato la prima prova dell’esame di maturità. Si comincia con il tema di italiano, un classico del percorso scolastico che segna l’inizio della fase conclusiva delle superiori. I maturandi hanno avuto sei ore per scegliere e svolgere una delle sette tracce messe a disposizione dal Ministero dell’Istruzione. L’obiettivo non è solo testare la conoscenza della lingua, ma anche la capacità di riflettere e argomentare su temi di interesse culturale, sociale e civile.
Pasolini e la Resistenza come patrimonio morale
Tra le proposte più rilevanti c’è la poesia La Resistenza e la sua luce di Pier Paolo Pasolini. Il brano invita a una riflessione sulla memoria della lotta partigiana, vista come un’eredità etica da custodire. Il testo offre l’occasione per confrontarsi con un autore che ha sempre intrecciato poesia, politica e denuncia sociale, rendendolo una figura di riferimento nella cultura del Novecento. La traccia chiede agli studenti di analizzare il significato della Resistenza oggi, partendo dalle parole intense e simboliche del poeta.
Il Gattopardo e il cambiamento apparente
Un altro brano scelto per la prova proviene da Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il romanzo, ambientato nella Sicilia dell’Ottocento, riflette sulla trasformazione sociale e politica attraverso la celebre frase “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Gli studenti erano chiamati ad analizzare il modo in cui l’autore descrive il cambiamento come una forma di continuità, un tema che trova riscontro anche nelle dinamiche della società contemporanea.
Borsellino e il rispetto come fondamento civile
Tra le tracce più cariche di significato civile c’è quella dedicata a Paolo Borsellino. Il magistrato siciliano, ucciso dalla mafia nel 1992, è stato proposto come esempio di coerenza e coraggio. Il tema proposto ruota attorno al concetto di “rispetto”, non solo inteso come atteggiamento personale, ma come base essenziale per una società giusta. L’invito era a ragionare su come questo valore venga trasmesso, difeso o messo in crisi nella vita pubblica e nelle relazioni tra individui.
I social tra identità e comunicazione
Non manca l’attualità, con una traccia firmata da Anna Meldolesi e Chiara Lalli sull’impatto dei social network. L’articolo di partenza affronta il modo in cui le piattaforme digitali influenzano la costruzione dell’identità personale e il confronto pubblico. I maturandi dovevano riflettere sui rischi e le opportunità di questi strumenti, che oggi fanno parte integrante della vita quotidiana. L’analisi poteva toccare temi come la diffusione delle informazioni, il ruolo degli influencer e le dinamiche di consenso online.
Gli anni Trenta raccontati attraverso la storia
In ambito storico è stato proposto un testo tratto da uno scritto di Marco Brendon, che parla dell’Italia degli anni Trenta. In quel periodo, il Paese si trovava in una fase di trasformazioni profonde, tra crisi economica e mutamenti culturali. La traccia spingeva a confrontarsi con le difficoltà di quell’epoca, cercando eventuali analogie con il presente e sviluppando una riflessione sulle responsabilità collettive nei momenti di transizione.
Il ruolo della memoria nei testi di Maccioni
Un’altra proposta prendeva spunto dall’opera di Patrizia Maccioni e portava gli studenti a riflettere sul significato della memoria. Il testo propone una lettura dell’identità come qualcosa che si costruisce anche attraverso ciò che si ricorda e come si ricorda. La traccia invitava a esplorare come la memoria personale e collettiva influenzi le scelte, le narrazioni e la consapevolezza di sé.
Il messaggio della Presidente del Consiglio
Nel giorno d’apertura degli esami, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto mandare un messaggio ai maturandi. “L’Italia fa il tifo per voi”, ha detto, esprimendo sostegno e incoraggiamento. Ha sottolineato come l’esame di maturità rappresenti un passaggio importante verso la vita adulta, un momento che resterà nella memoria di ciascuno.