lunedì, 5 Maggio, 2025
Attualità

I cardinali si preparano al Conclave. Tra i nomi più citati gli italiani Parolin e Zuppi. Arborelius: forse è il momento di un Papa africano o asiatico

La foto di Trump vestito da Pontefice scatena reazioni nel mondo cattolico

Giornata solenne e carica di attesa in Vaticano: si è celebrata oggi l’ultima messa dei Novendiali, le nove celebrazioni liturgiche che, secondo la tradizione cattolica, si tengono nei giorni successivi alla morte di un Papa per onorarne la memoria. Con questo rito si chiude un ciclo di lutto e raccoglimento. Da martedì i cardinali si trasferiranno ufficialmente alla Domus Sanctae Marthae, la residenza vaticana dove alloggeranno durante il Conclave, il processo segreto con cui sarà eletto il nuovo Pontefice. Mercoledì 7 maggio, nella Basilica di San Pietro, si terrà la messa Pro eligendo Pontifice, cioè la funzione per invocare lo Spirito Santo prima dell’elezione del nuovo Papa, che inizierà subito dopo nella Cappella Sistina.

Tensione tra Vaticano e Casa Bianca: la foto di Trump vestito da Papa fa discutere

A pochi giorni dall’inizio del Conclave, l’attenzione mediatica si è concentrata anche su un episodio che ha generato forti polemiche internazionali. La Casa Bianca ha pubblicato sul proprio profilo ufficiale X (ex Twitter) un’immagine che ritrae il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vestito da Papa. Il gesto ha suscitato reazioni critiche, in particolare da ambienti religiosi americani. Il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York e tra gli elettori del Conclave, ha commentato così l’immagine: “Spero che non avesse nulla a che fare con questo”. Alla domanda se si fosse sentito offeso, ha risposto con un’espressione italiana: “È stata una brutta figura”. Dolan è da tempo considerato vicino a Trump, che in passato lo ha definito “un caro amico”.

I vescovi di New York: “Non ci si prenda gioco di noi”

La reazione più dura è arrivata dalla Conferenza cattolica dello Stato di New York, che ha emesso un comunicato ufficiale per esprimere indignazione: “Non c’è niente di intelligente o divertente in questa immagine, il presidente non dovrebbe prendersi gioco di noi”. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha cercato di smorzare i toni, dichiarando che Trump “è volato in Italia per rendere omaggio a Papa Francesco e partecipare al suo funerale” e che “è sempre stato un fermo sostenitore dei cattolici e della libertà religiosa”. Tuttavia, le polemiche non si sono placate. La pubblicazione della foto è avvenuta pochi giorni dopo i funerali del Papa e proprio a ridosso dell’inizio del Conclave, alimentando dubbi e sospetti sulle reali intenzioni del gesto.

Il presidente scherza sul Papato: “Mi piacerebbe essere Papa”

Non è la prima volta che il presidente americano fa discutere in ambito religioso. Proprio in questi giorni, rispondendo a un giornalista che gli chiedeva un parere sul possibile futuro Pontefice, Trump ha dichiarato: “Mi piacerebbe essere Papa. Sarebbe la mia prima scelta”. Aggiungendo poi un riferimento, neppure troppo velato, al cardinale Dolan: “New York ha un candidato molto valido”. Anche il senatore repubblicano Lindsey Graham ha alimentato la discussione, definendo Trump “un outsider papabile”. Le sue parole sono state accolte con sarcasmo e critiche sui social. La figura dell’outsider – in questo contesto – indica una persona che, pur non appartenendo all’ambito ecclesiastico, viene considerata simbolicamente come un possibile Papa, un’ipotesi ovviamente provocatoria e senza fondamento.

A Bologna si prega per Zuppi: “Saremo felici, ma anche un po’ dispiaciuti”

Nel cuore dell’Italia, intanto, l’attesa del Conclave si tinge di emozione e affetto. A Bologna, nella Casa del Clero di via Barberia, dove risiede anche il cardinale Matteo Maria Zuppi, i sacerdoti anziani che vivono con lui confidano i loro sentimenti. “Se lo vedessi affacciarsi da quella finestra su piazza San Pietro come nuovo Papa, ne sarei felice, ma anche un po’ dispiaciuto, perché non lo avremmo più qui con noi”, ha detto don Franco, uno dei 25 preti che abitano con Zuppi. “Il nostro compito di cristiani è pregare”, ha aggiunto.
Zuppi è stato nominato arcivescovo di Bologna da Papa Francesco dieci anni fa e da allora ha scelto di abitare non in un palazzo episcopale, ma in una stanza dell’Ospizio San Vincenzo De’ Paoli, condividendo il quotidiano con sacerdoti anziani, alcuni dei quali malati o non più autonomi. “Si sveglia prestissimo, spesso esce in bicicletta prima delle sei del mattino e rientra la sera tardi. Quando può, pranza con noi la domenica, parla tanto e mangia poco”, raccontano i suoi confratelli. Il suo nome è tra quelli più citati dai media come possibile successore di Papa Francesco, e i suoi compagni di vita sono i primi sostenitori.

Cardinale Arborelius: “Forse è il momento di un Papa africano o asiatico”

Anche da altre parti del mondo arrivano riflessioni sul futuro della Chiesa. Il cardinale Lars Anders Arborelius, arcivescovo di Stoccolma, in un’intervista al quotidiano La Repubblica, ha parlato delle prospettive globali del Conclave. “L’Europa è vecchia e stanca”, ha detto, suggerendo che “sarebbe naturale” che il prossimo Papa venisse “dall’Africa o dall’Asia”. Ha però aggiunto che trovare il candidato adatto “non è affatto scontato”.
Le sue parole riflettono un sentimento diffuso in alcune aree della Chiesa, che guarda con attenzione alle comunità cattoliche in crescita nei continenti dove il numero di fedeli è in aumento, e dove la fede è vissuta spesso in contesti di povertà, persecuzione o forte dinamismo sociale. Tuttavia, la scelta del Papa resta imprevedibile, legata non solo alla geografia ma soprattutto al discernimento dei cardinali riuniti in Conclave.

La Cappella Sistina pronta per il voto

Nel frattempo, in Vaticano sono terminati i preparativi per accogliere i 120 cardinali elettori. La Cappella Sistina è stata allestita secondo le regole che garantiscono la massima riservatezza del voto. Durante il Conclave, nessun cardinale può avere contatti con l’esterno. Tutti i dispositivi elettronici sono vietati e l’intero processo è coperto dal massimo riserbo. Le votazioni si terranno due volte al giorno, fino al raggiungimento del quorum richiesto per eleggere il nuovo Papa: una maggioranza di due terzi. Ogni giorno si bruciano le schede in una stufa all’interno della Cappella: il fumo bianco annuncia l’elezione, quello nero indica che non è ancora stato trovato un accordo.
I prossimi giorni saranno decisivi. Mentre la Chiesa si raccoglie in preghiera, milioni di fedeli nel mondo attendono il nome del nuovo Vescovo di Roma, successore di Pietro, chiamato a guidare la comunità cattolica in una fase storica complessa e carica di sfide.

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