venerdì, 21 Marzo, 2025
Agroalimentare

Coldiretti: dalla piazza “giallo-blu” la richiesta all’Europa di difesa dell’agricoltura e del Made in Italy

L’impegno della Confederazione a favore della dieta Mediterranea contro i cibi ultra processati

Più Europa ma che occupi di più dell’agricoltura e delle piccole imprese che lavorano nei campi. È la richiesta che arriva dalla piazza dei ventimila agricoltori radunati a Parma sotto le bandiere gialle della Coldiretti e blu dell’Ue, guidati dal presidente nazionale dell’organizzazione Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo. La visione lanciata da Parma è quella di una forte identità e coinvolgimento dell’Unione sui problemi di grande attualità, dalla tutela dell’agricoltura, ai prodotti della dieta Mediterranea, fino alla pace. “Un’Europa più forte e coraggiosa, che sappia dare risposte per la difesa del reddito degli agricoltori e per la tutela della salute dei cittadini e dei suoi popoli e che lavori per la pace”, hanno sottolineato i promotori dell’iniziativa.

Il pomodoro cinese e l’acqua

“L’Europa è un valore irrinunciabile, è la nostra casa, ma lavoriamo per un’Europa migliore, più equa, più forte, più generosa. Non lasciamo che si faccia travolgere dalla storia” si legge nel materiale diffuso per l’occasione, “Innanzitutto, servono risorse adeguate per sostenere il settore agricolo europeo, da destinare solo ai veri agricoltori, quelli che assicurano la sovranità alimentare al Continente. Investire in agricoltura infatti rappresenta uno strumento concreto di difesa e sicurezza strategica comune per l’Unione europea”, ricorda Coldiretti. “Le imprese agricole sono da tutelare con meno burocrazia e più semplificazione, partendo dalla riduzione dell’incomprensibile carico di impegni associato agli eco-schemi. Per garantire la sicurezza alimentare e la trasparenza per tutti i cittadini dell’Unione non è più rinviabile”, sostiene Coldiretti, “l’origine obbligatoria del paese d’origine in etichetta per tutti i cibi commercializzati in Europa, partendo dall’abolizione della regola dell’ultima trasformazione sostanziale del codice doganale, che consente, ad esempio, al concentrato pomodoro cinese con una sola aggiunta di acqua di diventare passata made in Italy da vendere all’estero”. Proprio per questo la Coldiretti, anche durante la manifestazione, ha raccolto le firme per arrivare a 1 milione di cittadini che chiedano di garantire il loro diritto alla trasparenza sull’origine dei cibi che arrivano sulle nostre tavole.

Più controlli alle frontiere

Per la Coldiretti la trasparenza sugli scaffali Ue non potrà però essere realizzata appieno senza garantire reciprocità negli accordi internazionali, dove, per la Coldiretti, i prodotti alimentari dei Paesi Extra Ue devono assicurare le stesse garanzie di quelli europei in termini di utilizzo di agrofarmaci, rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. “In tale ottica sono necessari anche più controlli alle frontiere”, sollecita la Confederazione, “contro le importazioni sleali rispetto a una situazione che vede molti scali europei come autentici ‘colabrodo’ che fanno passare di tutto”.

Diete Mediterranea la più sana

Indispensabile, inoltre per la Confederazione mettere regole sui cibi ultraformulati, “anche sulla base delle evidenze scientifiche sui problemi per la salute legati al loro consumo, e su quelli fatti in laboratorio, che vanno trattati come farmaci, mentre è assolutamente sbagliata”, conclude la Coldiretti. “ogni ipotesi di mettere etichette allarmistiche o tasse sul vino, prodotto che si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea e che negli anni è divenuto il simbolo del bere responsabile”.

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