lunedì, 17 Giugno, 2024
Agroalimentare

Agroalimentare, ad aprile calano i prezzi di olio di oliva e latte

L’ultimo indice dei prezzi all’ingrosso elaborato da Unioncamere e BMTI ha messo in luce gli effetti dell’instabilità meteorologica di aprile sui prezzi dei prodotti agroalimentari. Le condizioni atmosferiche altalenanti, con temperature primaverili nella prima metà del mese seguite da precipitazioni e un brusco calo termico nella seconda parte, hanno inciso significativamente sulla produzione ortofrutticola, determinando variazioni rilevanti nei prezzi di vari prodotti. Nel comparto ortofrutticolo, le colture sono state particolarmente colpite dal clima incostante. La produzione ha subito un rallentamento, influenzando negativamente l’offerta e determinando un aumento dei prezzi di alcuni ortaggi. Le lattughe hanno registrato un incremento del 5,7% rispetto a marzo, pur mantenendosi ancora inferiori del 30% rispetto all’anno precedente. In rialzo anche i prezzi delle patate novelle di origine siciliana e pugliese (+7,4%), delle cipolle (+12%) e dei cavoli broccoli (quasi +11%). In controtendenza i meloni, che hanno avuto un inizio d’annata debole, con valori inferiori del 7% su base mensile e del 17% su base annua, soffrendo particolarmente delle variazioni climatiche di aprile

Nel settore zootecnico, invece, è continuato ad aprile il calo per il latte spot, ossia il latte venduto sfuso in cisterna (-2,5% rispetto a marzo), che ha risentito anche di una maggiore produzione favorita dalle temperature fresche.

Altro tipo di carni

In ribasso dell’1,7% rispetto al mese precedente le carni di bovino adulto mentre sono aumentate del 2,1% i prezzi delle carni di pollo, grazie al buon andamento della domanda, favorita anche in questo caso dalle temperature ancora fresche di aprile. Tuttavia, i prezzi attuali restano più bassi del 15,3% rispetto allo scorso anno. Allo stesso modo, rispetto al 2023, sono in calo del 17,6% anche le carni di tacchino che, invece, rispetto al mese di marzo sono rimaste stabili.

Sostanziale stabilità anche per i prezzi all’ingrosso di riso e dei derivati dei cereali (semola e farina), che confermano un ribasso del -10% rispetto al 2023. Tra gli oli e grassi, è stato rilevato un leggero calo dello 0,8% per l’olio di oliva, con il mercato italiano che ha risentito anche della revisione al rialzo delle stime sulla produzione spagnola e delle piogge registrate nella penisola iberica. I prezzi attuali rimangono comunque elevati, superiori del +51,3% rispetto ad un anno fa. Sulla scia dei rialzi del prezzo dell’olio di semi di girasole, tornano a crescere i listini dell’olio di semi (+2,4% rispetto al mese precedente). Tra le materie grasse sono diminuiti del 2,3% i prezzi del burro che continuano a essere superiori del 30% rispetto al 2023. Nel settore ittico, si evidenziano diffusi rialzi per i prezzi del pescato, complici, da un lato, una riduzione delle attività di pesca dovuta al maltempo e, dall’altro, il buon andamento della domanda proveniente dalla ristorazione. Gli aumenti più rilevanti si registrano per i cefali (+46,1% su base mensile), le sarde (+27,1%), le spigole (+21,3%), i calamari (+16,5%) e il baccalà secco (+24,4%).

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Nell’anno della pandemia, il settore agroalimentare ha garantito i rifornimenti nel mercato unico europeo

Redazione

Barilla e Mulino Bianco tra i marchi iconici italiani in mostra al Mimit

Redazione

Gregorini (Cna): fotovoltaico per risparmiare energia e CO2. Duecentomila imprese pronte

Ettore Di Bartolomeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.