domenica, 5 Maggio, 2024
Esteri

Israele interverrà su Rafah e tratta con l’Egitto. Il Papa: la guerra è una sconfitta

Hamas pubblica video con un giovane ostaggio. Pelosi: Netanyahu si dimetta

Non c’è pace per il Medio Oriente; durante la Pasqua ebraica Hamas pubblica un video dell’ostaggio israelo-americano Hersh Goldberg-Polin. Secondo Al Jazeera, nel filmato, di cui non è nota la data, il giovane di 23 anni “denuncia la negligenza del governo del premier Benyamin Netanyahu nei confronti degli ostaggi e chiede che si agisca per il suo rilascio.” Un modo per riaccendere le ostilità, mentre Papa Francesco, nell’udienza del mercoledì, ha invocato la pace e rilanciato la soluzione dei due Stati per Israele e Palestina nel reciproco riconoscimento. Continuare il conflitto, ha detto il Santo Padre “è una sconfitta in cui chi guadagna di più sono i fabbricatori di armi”. La Fao dichiara che l’intera popolazione della Striscia di Gaza sta “vivendo una crisi alimentare grave” e Amnesty International parte proprio dal Medio Oriente per presentare il rapporto sui diritti umani e denunciare che quanto succede a Gaza è “il simbolo del fallimento morale di molti artefici del sistema istituito dopo la Seconda Guerra Mondiale”, in particolare l’incapacità della comunità internazionale di difendere i diritti umani. L’ordine mondiale che si è faticosamente costruito dopo il 1945, per Amnesty, é a rischio, anzi, “sull’orlo del collasso” e secondo la segretaria generale dell’organizzazione, Agnès Callamard, che indica chiaramente quali sono i responsabili di questo fallimento: soprattutto Israele e Stati Uniti da una parte, Russia e Cina dall’altro.

Pelosi attacca Netanyahu

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è un ostacolo alla soluzione che prevede due stati e dovrebbe dimettersi. Lo afferma la ex speaker della camera, la democratica Nancy Pelosi. In un’intervista all’irlandese RTE Six Ones News Pelosi spiega che Netanyahu è un ostacolo per la pace nell’area da anni. “Non so se ha paura della pace, è incapace o solo non vuole la pace, ma è un ostacolo alla soluzione dei due stati.” “Riconosciamo – conclude – il diritto di Israele a proteggersi. Respingiamo la politica di Netanyahu”.

Rafah: Israele tratta con l’Egitto

Sul campo di battaglia il capo di Stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ed il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, si sono recati nuovamente al Cairo per discutere con il numero uno dell’intelligence egiziana, Abbas Kamel, ed il capo di Stato maggiore, Osama Askar, della possibile operazione delle Idf a Rafah. La città a sud della Striscia è al confine con l’Egitto e probabilmente Israele ha voluto rassicurare sui confine dell’operazione militare. Alti funzionari egiziani hanno chiarito in pubblico che uno scenario di sconfinamento, ma anche un’ondata di profughi incontrollabile, verso l’Egitto, porterebbe a una rottura nelle relazioni con lo Stato ebraico e potrebbe persino mettere in pericolo l’accordo di pace tra i due Paesi. In Egitto si alza la tensione non solo nella prospettiva di un attacco a Rafah, ma anche perché attivisti da tutto il mondo protestano chiedendo la fine della guerra e il rispetto della risoluzione dell’Onu che prevede il cessate il fuoco. Nei giorni scorsi al Cairo, durante un presidio davanti la sede locale dell’Onu, sono stati arrestate delle persone tra le quali due con doppia cittadinanza italiana, Lina Ali e Mohammed Farag. In tutto risultano 18 fermati tra studenti, giornalisti e avvocati.

Sinwar ancora libero a Gaza

Un alto funzionario di Hamas intervistato dal quotidiano londinese Al-Arabi Al-Jadid del Qatar, ha rivelato che il leader Yahya Sinwar continua a comandare l’organizzazione a Gaza e addirittura è uscito dai tunnel in cui si nascondeva. L”organizzazione si sarebbe offerta di rilasciare 40 ostaggi israeliani nella prima fase dell’accordo. Il funzionario ha aggiunto che il numero degli ostaggi ancora in vita è significativamente superiore a 20, anche se non è possibile dire il numero esatto. “Hamas detiene 30 ufficiali e agenti dello Shin Bet che sono stati catturati il 7 ottobre e sono sottoposti a un livello di sicurezza estremamente elevato.” Mentre l’IDF ha annunciato di aver reclutato due brigate di riserva per continuare la missione di difesa e attacco nella Striscia di Gaza sotto il comando della Divisione 99. La 2a Brigata di Riserva della 146a Divisione e la 679a Brigata di Riserva della 210a Divisione saranno trasferite dal nord di Israele, al confine con il Libano.

Ue chiede inchiesta su fosse comuni

Il portavoce della Commissione europea, Peter Stano, ha comunicato che l’organismo europeo ha chiesto “un’indagine indipendente su tutti i sospetti e tutte le circostanze” relative alle fosse comuni scoperte nei principali ospedali della Striscia di Gaza “perché tutto questo crea l’impressione che potrebbero essere state commesse violazioni dei diritti umani internazionali”. Finora il bilancio dei morti nella Striscia, dato dal ministero della Sanità di Hamas, parla di 34.262 persone rimaste uccise e 77.229 ferite, in 201 giorni di guerra.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Cutro, terra di Calabria, nel ricordo della tragedia

Domenico Turano

Covid e Crisi. Il Vaticano dà l’esempio: stipendi decurtati per cardinali, vescovi e sacerdoti. Salve le retribuzioni più basse

Francesco Gentile

Padre Ripamonti: “Miope l’Europa che chiude le frontiere”

Cristina Calzecchi Onesti

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.