mercoledì, 1 Maggio, 2024
Ambiente

In Italia migliora la qualità dell’aria: -19% di biossido di azoto nel 2023

Il 2023 ha segnato un momento di rilevante miglioramento nella qualità dell’aria in Italia, con risultati sorprendentemente positivi rispetto agli anni precedenti. Secondo il ‘Rapporto qualità dell’aria in Italia 2023’ presentato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente costituito dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e dalle Agenzie ambientali di Regioni e Province autonome, i dati rivelano un rispetto quasi totale dei valori limite per il particolato atmosferico PM10 e PM2,5, nonché una significativa riduzione delle concentrazioni di biossido di azoto. In particolare, il rispetto dei valori limite annuali del PM10 è stato osservato in tutti i punti di misura, a eccezione di alcune stazioni concentrate nell’area Nord est del bacino padano, in porzione della conca a nord del Vesuvio e in provincia di Frosinone. Anche il valore limite giornaliero del PM10 è stato rispettato nell’89% delle stazioni di monitoraggio. Per quanto riguarda il biossido di azoto, l’obiettivo annuale è stato rispettato nel 98% delle stazioni, con una riduzione del 19% rispetto al decennio precedente. Comunque, vi sono stati superamenti in stazioni influenzate da alti flussi di traffico stradale, come Torino, Milano, Brescia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Catania e Palermo.

L’anno migliore

Il rapporto ha evidenziato che il 2023 è stato l’anno migliore da quando sono disponibili dati di PM10 e PM2,5, sia in termini di superamenti della soglia giornaliera del PM10 sia nei valori medi annuali. L’andamento dei valori del particolato è stato influenzato positivamente dalle condizioni meteorologiche favorevoli, mentre la riduzione delle emissioni ha avuto un impatto positivo nel medio e lungo periodo. Ma il rapporto ha anche messo in luce alcune preoccupazioni, come l’aumento dei periodi di stagnazione atmosferica invernale in alcune aree del paese, fenomeno che si è verificato con particolare rilevanza nei primi mesi del 2024. Inoltre, l’ozono, inquinante presente specialmente in estate, ha registrato superamenti della soglia in diverse stazioni, soprattutto durante periodi di caldo estremo e assenza di precipitazioni. Nonostante i risultati positivi del 2023, il rapporto ha sottolineato la necessità di continuare gli sforzi di risanamento ambientale, soprattutto alla luce degli obiettivi a lungo termine per la nuova direttiva dell’Unione europea sulla qualità dell’aria. In particolare, il Sistema nazionale di protezione ambientale sarà chiamato a rafforzare le proprie capacità analitiche per monitorare la composizione chimica del particolato atmosferico, al fine di adottare politiche di abbattimento mirate e misure di controllo più efficaci per ridurre il carico di malattie dovute all’inquinamento dell’aria.

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