venerdì, 10 Maggio, 2024
Attualità

Meloni-Schlein impegno per il cessate il fuoco. Stretta finale al Cairo per tregua e ostaggi

Trattative serrate tra i vertici dell'intelligence di Israele, Usa, Egitto, Hamas e Qatar

In una giornata cruciale per un possibile accordo tra israeliani e paesi arabi, la Camera approva la mozione del Partito democratico che impegna il Governo “a sostenere ogni iniziativa volta a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario.” Il voto – 182 favorevoli, 51 contrari e 61 astenuti – è frutto di un accordo tra la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e la segretaria del Pd, Elly Schlein che si sono parlate direttamente al telefono prima della conta in Aula. Italia dunque pienamente allineata con gli Stati Uniti da dove il Presidente Joe Biden ha ribadito: “Hamas, il cui brutale attacco tutti abbiamo condannato con nettezza, non è il popolo palestinese, è una voce che va isolata nel popolo palestinese e nel mondo arabo. Ma stiamo vedendo una punizione collettiva e una risposta del tutto sproporzionata.” In mattinata anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani era intervenuto dicendo “Israele sbaglia” perché la “reazione è spropositata.”

Anche dal fronte di guerra arrivano notizie più distensive: al Cairo proprio ieri c’è stata una riunione tra Egitto, Stati Uniti, Qatar e Israele, per discutere di una nuova tregua dove, però, va risolto il nodo dei tempi: Israele punta a un massimo di sei settimane, mentre i paesi arabi chiedono il definitivo cessate il fuoco. In un primo tempo sembrava che vi partecipasse anche il leader di Hamas, Yahya Sinwar, ma poi è arrivato Khalil al-Hayya, che è il suo vice. Mentre la delegazione israeliana è composta dal capo del Mossad, David Barnea, dal capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e dal maggiore generale Nitzan Alon. Anche la Russia, attraverso il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che è “pronta a sostenere qualsiasi azione che possa aiutare a liberare gli ostaggi e raggiungere un cessate il fuoco”, mentre la Cina ha chiesto a Israele di fermare l’operazione militare a Rafah “il più presto possibile.”

Piano evacuazione Rafah

Comunque il Wall Street Journal ha rivelato che Israele ha preparato un piano che prevede l’evacuazione dei civili lungo la costa di Gaza e l’ha presentato all’Egitto. Il piano individua 15 luoghi, ognuno di 25mila tende, che vanno dalla punta sud di Gaza City fino a Moassi, a nord della città di Rafah. E qui dovrebbero trovare rifugio gli sfollati che ci arriverebbero attraverso corridoi umanitari. A Rafah ci sono più di un milione di palestinesi sfollati, a rischio di essere coinvolti nell’operazione militare. Secondo fonti egiziane, citate dal Wsj, Israele prevede che i costi dei campi siano a carico di Usa e paesi arabi. Proprio ieri, in risposta all’approvazione da parte del Senato degli Stati Uniti, di un disegno di legge di aiuti da 95 miliardi di dollari per Ucraina, Israele e Taiwan, il Presidente Biden ha dichiarato che “questo accordo supplementare bipartisan consentirà agli Stati Uniti di continuare il loro lavoro vitale, insieme ai nostri alleati e partner in tutto il mondo” e “fornirà a Israele ciò di cui ha bisogno per proteggere il suo popolo dai terroristi di Hamas”, popolo che nella stragrande maggioranza “non ha nulla a che fare con i terroristi.” Infine, sempre dagli Stati Uniti, l’Huffington Post scrive che l’Amministrazione sta indagando su possibili crimini di guerra compiuti da Israele.

Sinwar nei tunnel

Tutti temono un attacco indiscriminato nell’area di Rafah e stanno invitando, soprattutto i paesi occidentali, a una riflessione più attenta. Israele invece ritiene di dover eradicare completamente i terroristi dalla Striscia e ieri ha mostrato come “famoso” ospedale di Al-Shifa a Gaza sia stato usato da Hamas come copertura per immagazzinare armi in un tunnel di oltre 200 metri. I soldati di Israele avrebbero trovato bunker, alloggi per dormire e una stanza con dei computer. Vi sarebbero stati detenuti anche ostaggi israeliani prima che arrivasse l’Idf. Israele ha anche ottenuto un video del leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar che appare in un tunnel con accanto la moglie e “due o tre” dei suoi figli. Tutti si muovevano all’interno della rete sotterranea. Israele non accenna a fermarsi perché l’azione finora intrapresa sta portando risultati.

Nucleare iraniano

L’Iran “presenta un volto non del tutto trasparente quando si tratta delle sue attività nucleari. Naturalmente questo aumenta i pericoli.” La dichiarazione è di Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) che avrebbe avuto una confidenza da un funzionario iraniano, del quale non ha rivelato l’identità, secondo la quale l’Iran “ha tutto, ma è smontato”. A conferma dell’affermazione ci sarebbero anche le dichiarazioni del direttore dell’Organizzazione Iraniana per l’Energia Atomica, Ali Akbar Salehi che ha sostenuto, in una intervista televisiva, che l’Iran ha tutto quanto serve per l’arma nucleare.

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