giovedì, 2 Maggio, 2024
Esteri

Lo scrittore australiano Yang Hengjun condannato a morte in Cina con sospensione della pena

In una decisione che ha destato preoccupazione a livello internazionale, un tribunale di Pechino ha emesso una condanna a morte sospesa per lo scrittore australiano Yang Hengjun, noto blogger pro-democrazia. L’annuncio è giunto attraverso un amico di famiglia, il quale ha reso noto che la sentenza è stata emessa lunedì scorso, cinque anni dopo la prima detenzione di Yang su suolo cinese e tre anni dopo un processo a porte chiuse con l’accusa di spionaggio. Yang, cittadino australiano nato in Cina e blogger attivo in ambito politico cinese e statunitense, è stato arrestato all’aeroporto di Guangzhou nel 2019 con l’accusa di spionaggio, senza specificare per quale Paese straniero lavorasse. Il processo, mai reso pubblico, ha visto Yang negare categoricamente ogni accusa di essere una spia per l’Australia o gli Stati Uniti. scrittore, che lavorava a New York prima dell’arresto, è conosciuto per la sua attività di blogger molto seguita e apprezzata, oltre che per aver scritto una serie di romanzi di spionaggio. Feng Chongyi, studioso di Sydney, ha confermato che la condanna a morte sospesa verrà convertita in ergastolo dopo due anni.

Indignazione

Il caso di Yang Hengjun ha suscitato indignazione e preoccupazione a livello internazionale. Feng Chongyi ha definito la condanna una “grave ingiustizia” e ha esortato il governo australiano a chiedere la libertà condizionale per motivi medici per Yang. Il ministro degli Esteri australiano, Penny Wong, ha dichiarato che il governo australiano è profondamente turbato dai continui ritardi nel caso, sottolineando che Yang è stato detenuto per cinque anni senza un verdetto. Wong ha espresso preoccupazione per la situazione e ha annunciato che il governo australiano continuerà a impegnarsi per la libertà di Yang. Al momento, il ministero degli Esteri cinese non ha risposto immediatamente alle richieste di commento in merito alla condanna di Yang Hengjun. Nel mese di ottobre, i due figli dello scrittore, residenti in Australia, hanno scritto al primo ministro Anthony Albanese chiedendo il rilascio del padre per motivi di salute, alimentando la crescente pressione internazionale sulla Cina riguardo a questo delicato caso.

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