sabato, 27 Aprile, 2024
Attualità

Ingegneria industriale, i nuovi laureati sorpassano i ‘civili’ e ‘ambientali’

Per il Cni è un radicale cambiamento. Crescono 'gestionale' e informatica

Nuovi scenari per l’ingegneria italiana. Lo sostiene il Consiglio nazionale degli ingegneri che sottolinea il sorpasso dei laureati del settore industriale su quelli del settore civile e ambientale, sceso sotto la soglia del 25% del totale. I nuovi laureati stanno lasciando gli ambiti ambientali per ritornare all’ingegneria industriale. “E’ un punto di svolta”, scrive il Cni, “per la prima volta in assoluto” i laureati in ingegneria gestionale risultano i più numerosi. Sono oltre 56mila gli studenti che nel 2021 (anno recente di dati disponibili) hanno conseguito un titolo di laurea in ingegneria: 29.370 laureati di primo livello (+1,3% rispetto al 2020) e 26.669 laureati magistrali (+10,7%). Secondo il Consiglio nazionale degli ingegneri “appare sempre più evidente come l’ingegneria stia registrando una fase di profonda trasformazione in cui le discipline tradizionali, che offrono limitate opportunità nel mercato del lavoro, vengono progressivamente soverchiate da ambiti disciplinari relativamente nuovi e più accattivanti.”

Abilitazione professionale

Allargando l’osservazione anche ai laureati magistrali delle classi non “tipicamente” ingegneristiche che comunque forniscono un titolo valido per conseguire l’abilitazione professionale (LM 4 Architettura e ingegneria edile non a ciclo unico2, LM-18 Informatica, LM 66 Sicurezza informatica e i loro corrispondenti secondo la classificazione in base al DM 509/99), l’universo dei potenziali “ingegneri” si amplia di ulteriori 31mila laureati. Aggiungendo ad essi gli oltre 35mila laureati di primo livello che hanno conseguito un titolo di laurea utile per l’accesso agli Esami di Stato per la professione di ingegnere junior, il numero complessivo di laureati che “potenzialmente” potrebbero iscriversi all’Albo degli Ingegneri, nel 2021 supera i 66mila individui (pari a circa un quarto di tutti gli iscritti attualmente all’albo degli Ingegneri). Ma, come ampiamente evidenziato in altre indagini del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, solo una parte di questi consegue l’abilitazione professionale e una parte ancor più piccola si iscrive successivamente all’Albo.

Primato di ‘gestionale’

Il 2021 verrà ricordato come l’anno in cui, per la prima volta, la classe di laurea magistrale in Ingegneria gestionale conquista il primato con il maggior numero di laureati tra le diverse classi di ingegneria, ai danni della classe di laurea in Ingegneria meccanica, ormai da anni al vertice di questa graduatoria. Il dato merita di essere evidenziato non tanto per la dimensione quantitativa (la differenza tra i due gruppi di laureati è ridotta ad appena 8 laureati), quanto per ciò che potrebbe rappresentare nel futuro scenario formativo e per la relazione esistente tra questo e il mercato del lavoro. Tornando ai numeri, appare in deciso aumento, rispetto al 2020, il numero di laureati in Ingegneria informatica che, in un solo anno, guadagnano due posizioni superando i laureati a ciclo unico in Architettura e ingegneria edile-architettura e i laureati in Ingegneria civile, ad ulteriore conferma di come il panorama stia cambiando velocemente e radicalmente.

Le università

Per quanto riguarda la distribuzione di genere, non si rilevano sensibili variazioni rispetto al passato, le donne ingegnere sono circa il 31%. La presenza femminile continua a risultare particolarmente consistente nella classe di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura e Ingegneria edile-Architettura (61,2%) e in quella in Ingegneria biomedica (60,2%). Infine le università: i Politecnici di Milano e di Torino si confermano come le principali strutture formative per gli ingegneri tanto che il 30% dei laureati in ingegneria del 2021 proviene da uno di questi due atenei. A questi seguono il Politecnico di Milano, di Torino, Napoli Federico II, Roma La Sapienza, Padova e Bologna.

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