sabato, 27 Aprile, 2024
Società

Intelligenza artificiale. Georgieva (Fmi): può rimodellare l’economia mondiale

Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, ha già avvertito, in un intervento recente al World Economic Forum di Davos, che l’intelligenza artificiale potrebbe costare il posto di lavoro a una vasta platea di persone in tutto il mondo. Uno studio dell’impatto sul mondo del lavoro dell’IA, proprio del Fondo Monetario sottolinea sia gli aspetti negativi sia i possibili risvolti positivi. Si afferma, tra l’altro, che quasi il 40% del mercato lavorativo globale è esposto all’intelligenza artificiale e in alcuni casi questa sostituirà completamente alcune posizioni lavorative, in altre le assisterà o “integrerà”, fungendo da un aiutante in grado di ridurre il flusso di lavoro e renderlo quindi meno complesso.

Elaborare politiche serie

Per Kristalina Georgieva “siamo sull’orlo di una rivoluzione tecnologica che potrebbe far ripartire produttività, stimolare la crescita globale e aumentare i redditi in tutto il mondo e che potrebbe anche sostituire i posti di lavoro e approfondire le disuguaglianze. Il rapido progresso dell’intelligenza artificiale ha affascinato il mondo, suscitando sia eccitazione che allarme, e sollevando importanti domande su il suo potenziale impatto sull’economia globale. L’effetto netto è difficile da prevedere, poiché l’IA si diffonderà attraverso le economie in modi complessi. Quello che possiamo dire con una certa sicurezza – ha aggiunto – è che avremo bisogno di elaborare una serie di politiche per sfruttare in modo sicuro il vasto potenziale dell’IA a vantaggio dell’umanità”.

Può rimodellare l’economia

“L’intelligenza artificiale (AI) – si legge nel report – ha il potenziale per rimodellare l’economia globale, soprattutto nell’ambito dei mercati del lavoro. Le economie avanzate sperimenteranno i vantaggi e le insidie dell’IA prima dei mercati emergenti e delle economie in via di sviluppo, in gran parte a causa della loro struttura occupazionale incentrata su ruoli ad alta intensità cognitiva”. E ancora: “ci sono alcuni modelli coerenti per quanto riguarda l’esposizione all’IA con le donne e le persone con istruzione universitaria più esposte ma anche meglio pronte a raccogliere i benefici dell’IA e i lavoratori più anziani potenzialmente meno in grado di adattarsi alla nuova tecnologia.”

Attenzione alle diseguaglianze

Inoltre “la disuguaglianza dei redditi da lavoro può aumentare se la complementarità tra l’IA e i lavoratori ad alto reddito è forte, mentre i rendimenti del capitale aumenteranno la disuguaglianza di ricchezza. Tuttavia, se gli incrementi di produttività sono sufficientemente ampi, i livelli di reddito potrebbero aumentare per la maggior parte dei lavoratori” e quindi “in questo panorama in evoluzione, le economie avanzate e i mercati emergenti più sviluppati devono concentrarsi sull’aggiornamento dei quadri normativi e sul sostegno alla riallocazione del lavoro, salvaguardando al contempo coloro che ne sono stati colpiti. I mercati emergenti e le economie in via di sviluppo dovrebbero dare priorità allo sviluppo delle infrastrutture digitali e delle competenze digitali”. E questa, per intanto, è la teoria.

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