sabato, 27 Aprile, 2024
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Il pollo romagnolo diventa ‘Slow Food’: salgono a 19 i prodotti dell’Emilia-Romagna con la chiocciolina rossa

Il pollo romagnolo diventa ‘Slow Food’, facendo così salire a diciannove il numero dei prodotti dell’Emilia-Romagna certificati dall’Associazione internazionale con l’inconfondibile chiocciolina rossa, impegnata da anni nell’educazione al gusto e nella difesa della biodiversità. Il 19esimo Presidio è stato presentato ieri a Bologna dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, insieme a Raffaella Ponzio, responsabile Presìdi Slow Food Italia. All’incontro con i giornalisti erano presenti anche i rappresentanti Slow Food regionale, allevatori ed esperti tra cui Lia Cortesi, responsabile dei Presìdi Slow Food dell’Emilia-Romagna e Davide Montanari, consigliere Associazione razze e varietà autoctone romagnole.

Ricchezza ineguagliabile

Il pollo romagnolo, antica razza autoctona, sarà dunque il diciannovesimo presidio dell’Emilia-Romagna; questo, un passo ulteriore nella collaborazione tra Regione e Slow Food, con cui è stato di recente rinnovato fino al 2025 il Protocollo d’intesa per la realizzazione di iniziative che valorizzano il patrimonio rurale ed enogastronomico regionale. “Il sostegno ai Presìdi Slow Food- ha dichiarato Alessio Mammi – capaci di creare cultura e identità, porta avanti un progetto che coinvolge le comunità locali e persegue obiettivi come salvare la biodiversità, tutelare gli ecosistemi e le risorse naturali, tutelare la salute dei consumatori e promuovere filiere eque dal punto di vista sociale. Da qui la scelta di investire risorse in contributi e investimenti per la tutela della biodiversità nell’ambito del ‘Piano di sviluppo rurale’ promosso da Regione attraverso i finanziamenti europei e il sostegno ai Presidi Slow Food del nostro territorio”. L’assessore Mammi ha poi aggiunto: “I Presìdi sono una ricchezza qualitativamente ineguagliabile, preservata da chi ogni giorno si impegna per ridare il giusto valore all’alimentazione, rispettando chi produce cibo sano e un’armonia che le istituzioni devono difendere e promuovere sempre”.

Investimenti e biodiversità

Inoltre, Alessio Mammi ha parlato delle strategie regionali per sostenere l’economia e l’inclusione sociale nelle aree rurali e di montagna, mediante i Gruppi di azione locale (Gal) “per i quali sono disponibili 58 milioni di euro nello Sviluppo rurale 2023-27, per favorire lo sviluppo delle imprese delle aree più marginali, l’occupazione di giovani e donne, la tutela dell’ambiente e le specificità turistiche e culturali delle aree rurali dell’Emilia-Romagna”. L’assessore ha altresì parlato di biodiversità, investimenti produttivi, mitigazione dei cambiamenti climatici, agriturismo e reti commerciali. Raffaella Ponzio, responsabile Presìdi Slow Food Italia, intervenendo in conferenza stampa ha affermato: “Il Presidio del pollo romagnolo è nato per sostenere un gruppo di allevatori che da anni, per passione, conservano biodiversità. Mettono a disposizione dei loro animali spazi erbosi all’aperto, attendono il tempo necessario perché crescano secondo ritmi naturali, forniscono un’alimentazione basata su granaglie per lo più locali e soprattutto, allevano con rispetto. Questi pochi allevatori rappresentano una piccola, virtuosa, economia locale. Vogliamo aiutarle tutte, ogni volta che possiamo, anche grazie al lavoro che fanno le nostre reti Slow Food locali. Ci ricordano che il cibo non è una commodity, una merce, che gli animali che alleviamo non sono mezzi di produzione, che la qualità del cibo è legata a una relazione, viva e autentica, con la natura”.

Una razza rustica

“La tutela del pollo di razza romagnola è importante per la conservazione della biodiversità zootecnica”, ha asserito Davide Montanari, consigliere Associazione Razze e Varietà Autoctone Romagnole e referente dei produttori del Presidio Slow Food del Pollo Romagnolo. “Si tratta infatti di una razza rustica, a lento accrescimento con una spiccata propensione al pascolo e a trasformare sottoprodotti dell’agricoltura; sia per la produzione di carni e uova a guscio bianco di ottima qualità” ha spiegato Montanari, rammentando che “le carni sapide e consistenti si adattano a cotture lente, mentre l’uovo ha un tuorlo che costituisce un terzo del peso complessivo”. “Siamo veramente soddisfatti di questo risultato – afferma Lia Cortesi, responsabile dei Presìdi Slow Food dell’Emilia-Romagna- che arricchisce il panorama regionale dei Presìdi e testimonia il lavoro costante che la rete Slow Food dell’Emilia-Romagna fa sul territorio: la ricerca di razze animali e varietà vegetali che ogni giorno rischiamo di perdere. Per salvarla è necessario cibarsene quotidianamente, nel caso del nostro pollo, mangiando meno carne ma di maggiore qualità e usare le sue uova per le nostre squisite paste ripiene”.

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