lunedì, 16 Dicembre, 2024
Ambiente

La Terra sta soffrendo: il 2023 sarà l’anno più caldo della storia

Il 2023 sarà l’anno più caldo della storia. È quanto reso noto da Copernicus Climate Change Service, il servizio europeo di monitoraggio del clima. Le temperature globali di novembre hanno registrato ben due giorni più caldi di due gradi rispetto al periodo preindustriale e l’anno in corso ha già registrato sei mesi e due stagioni di caldo record. Queste temperature così alte potrebbero dunque essere un ennesimo campanello d’allarme per gli equilibri degli ecosistemi del pianeta che già dai prossimi anni potrebbero risentire pesantemente delle conseguenze di queste temperature sempre più elevate. “Finché le concentrazioni di gas serra continueranno ad aumentare non possiamo aspettarci risultati diversi da quelli visti quest’anno. La temperatura globale continuerà a salire e così anche l’impatto delle ondate di calore e della siccità. Raggiungere lo ‘zero netto’ il prima possibile è un modo efficace per gestire i nostri rischi climatici” spiega il direttore di Copernicus Carlo Buontempo.

Il mese di novembre

Novembre 2023 è stato il mese più caldo mai registrato a livello global, con una temperatura media dell’aria superficiale pari a 14,22 gradi centigradi, ovvero 0,85 gradi al di sopra della media di novembre 1991-2020 e 0,32 gradi centigradi al di sopra della temperatura del precedente novembre più caldo di sempre, ossia quello dell’anno 2020. Questo novembre, inoltre è stato più caldo di circa 1,75 gradi centigradi rispetto alla stima della media di novembre che va dal 1850 al 1900. L’incontrollata industrializzazione, quindi, è uno dei fattori principali dell’aumento delle temperature del pianeta.

L’essere umano nel tempo si è preoccupato essenzialmente del proprio benessere non ricordandosi che il benessere del pianeta è vitale per la sua sopravvivenza e la terra potrebbe presentare il suo conto non solo con eventi climatici estremi sempre più aggressivi in varie aree del pianeta, ma anche con l’aumento della desertificazione e della siccità che potrebbero colpire milioni di persone. Copernicus sottolinea che negli ultimi 11 mesi (gennaio-novembre 2023) la temperatura media globale è la più alta mai registrata, ben 1,46 gradi al di sopra della media preindustriale e 0,13 gradi centigradi in più rispetto agli undici mesi del 2016, attualmente l’anno solare più caldo di sempre.

I ghiacci artici

Anche il ghiaccio marino artico si sta gradualmente ritirando. Copernicus ha spiegato che l’estensione dei ghiacci artici ha raggiunto l’ottavo anno valore più basso di novembre, registrando un 4% al di sotto della media nonostante sia ben al di sopra del valore più basso mai registrato nel 2016, quando si era raggiunto il 13% al di sotto della media. Già nel mese di luglio 2023 l’area di ghiaccio artico misurava 6.083.320.89 chilometri quadrati e in soli dieci giorni è stata rilevata una diminuzione pari 471.908.38 chilometri quadrati. L’estensione del ghiaccio in quel periodo dell’anno aveva toccato nuovi record negativi, raggiungendo una media di 14 milioni di kilometri quadrati per l’intero mes, ovvero-2,4 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media 1991-2020.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Lo stile di Giorgia: prudenza e tempi lunghi

Giuseppe Mazzei

Urso allʼattacco di Stellantis: “Il governo ha fatto la sua parte, ma lʼazienda non mantiene gli impegni”

Stefano Ghionni

Fisco. sindacati: ridurre l’Irpef a lavoratori e pensionati

Angelica Bianco

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.