venerdì, 3 Maggio, 2024
Esteri

Gli influencer schivano le reazioni negative mentre parlano apertamente della guerra tra Israele e Gaza

La storia di Jeremy Jacobowitz, un ideatore di cibo con più di 485.000 follower su Instagram, è un esempio di come la guerra tra Israele e Hamas abbia avuto un impatto anche sulla vita delle persone che non sono direttamente coinvolte nel conflitto. Jacobowitz, che è ebreo, si è sentito sotto pressione per aver espresso la sua opinione sulla guerra, ma ha deciso comunque di aspettare qualche giorno prima di farlo. “Io sono schietto, scelgo saggiamente le mie battaglie, non dico le cose solo per dirle – ha dichiarato -. Mi ci sono voluti forse tre o quattro giorni per pubblicare qualcosa, e a quel punto sono stato inondato da accuse, non in modo carino, di non dire nulla”. Quando ha finalmente pubblicato un post, ha ricevuto accuse e critiche da persone che non condividevano la sua opinione. La storia di Jacobowitz evidenzia anche la difficoltà di pubblicare post sui social media su questioni controverse. Quando si tratta di un conflitto così complesso e sensibile, è facile cadere in trappole retoriche e ideologiche. Inoltre, è importante essere consapevoli del fatto che i post sui social media possono avere un impatto reale sulle persone, sia a livello emotivo che materiale.

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