mercoledì, 1 Maggio, 2024
Esteri

I giornalisti palestinesi in Israele affermano di subire intimidazioni e molestie

I giornalisti palestinesi che lavorano in Israele affermano di aver subito crescenti intimidazioni e molestie dopo gli attacchi di Hamas. Le autorità israeliane hanno represso trasmissioni, resoconti e post sui social media che considerano una minaccia alla sicurezza nazionale o a sostegno delle organizzazioni terroristiche. Questo, dopo l’assalto di Hamas del 7 ottobre. I gruppi per la libertà di stampa e i diritti umani affermano che questo approccio sta soffocando la libertà di parola e la libertà dei media. Dalia Nammari, giornalista di Russia Today, ha detto di essere stata avvicinata dalla polizia armata mentre cercava di presentare un rapporto in diretta nel sud di Israele, il 16 ottobre. Lei e la sua troupe televisiva si erano fermate sul ciglio della strada in una zona agricola di nessuna apparente importanza militare. “Una macchina della polizia si è fermata e ha preso i nostri documenti – ha dichiarato Nammari -. Ben presto è arrivata un’altra forza di polizia militare, sei o sette uomini armati con fucili, proiettili veri e munizioni. Hanno circondato me e il cameraman”. Nammari ha detto di aver provato a chiamare un portavoce della polizia, ma le è stato detto di mettere via il telefono. “Un soldato aveva il dito sul grilletto e mi ha detto di non parlare – ha continuato la reporter -. Per la prima volta nei miei 14 anni di giornalismo, ho sentito una minaccia diretta alla mia vita”. La polizia se n’è andata dopo aver controllato le loro credenziali. Una operazione che ha richiesto circa 10 minuti. Nammari e il suo cameraman sono stati, poi, avvertiti che sarebbero stati arrestati se trovati di nuovo nella zona. Analogamente, giornalisti palestinesi di diversi altri organi di informazione, tra cui Sky News Arabia e BBC, hanno riferito di aver subito pressioni da parte di funzionari israeliani. Secondo la BBC, una delle troupe arabe del canale è stata aggredita e tenuta sotto tiro dalla polizia israeliana il 12 ottobre.

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