giovedì, 2 Maggio, 2024
Società

Il rastrellamento nazista del Ghetto di Roma, 80 anni dopo: “Ricordare è un dovere”

Il 16 ottobre 1943 era un sabato, giorno di riposo per gli ebrei che si apprestavano a celebrare anche la festa di Sukkot. A Roma dalle 5.30 alle 14 furono arrestati oltre 1.200 ebrei, nell’antico Ghetto, ma anche in vari altri quartieri. I prigionieri vennero fatti salire a forza su un treno merci alla stazione Tiburtina e deportati verso il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Tornarono vivi solo in 16.

L’arrivo delle istituzioni

“Ricordiamo il passato perché abbiamo a cuore il futuro”, il titolo della manifestazione, che ha riportato in vita i terribili episodi di quel sabato di 80 anni fa, con una serie di appuntamenti che hanno avuto il loro momento centrale nella deposizione di una corona d’alloro alla Sinagoga da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella, accolto sotto una pioggia battente dagli applausi al suo arrivo. Con lui al Portico d’Ottavia per la commemorazione, i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Presenti, tra gli altri, anche il Vicepremier Antonio Tajani, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, la Ministra del Turismo Daniela Santanchè, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Ministro della Salute Orazio Schillaci. Presenti anche il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica di Roma (ha ricordato Stefano Gay Taché, la piccola vittima dell’attentato palestinese proprio fuori della sinagoga romana durante l’assalto del 9 ottobre 1982) e Antonella Di Castro, Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Comunità ebraica. È stato letto un messaggio della Senatrice a vita Liliana Segre la quale ha ricordato “quegli eventi, che fanno parte dei peggiori orrori del ‘900 italiano. Ricordare non è un atto rituale. È un dovere, come tenere viva la memoria di quel crimine che mirava alla cancellazione totale della comunità ebraica di Roma”.

“Una ferita profonda”

Dal palco allestito in largo 16 ottobre 1943, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha ringraziato Mattarella: “La sua presenza dà alle celebrazioni di questo anniversario il valore più alto”. Il sindaco ha aggiunto che sarà combattuto ogni antisemitismo quando comparirà nelle sue metamorfosi: “È molto difficile non restare sbigottiti davanti ai racconti di quanto avvenuto nei kibbutz e nei villaggi drammatici dopo il terribile attacco di Hamas a Israele, dove ancora una volta sono tornati purtroppo protagonisti i rastrellamenti. La data del 16 ottobre 1943 deve rimanere scolpita nella nostra memoria, affinché mai più una simile inaudita barbarie si ripeta”.

Ieri il Ghetto, oggi Hamas

Il ricordo dell’atroce rastrellamento del ghetto ebraico di Roma si unisce alla tensione in Medio Oriente. E così, nelle strade blindate dalle imponenti misure di sicurezza anti-terrorismo, compaiono le foto degli ostaggi di Hamas. “Negli stessi giorni”, ha riportato il leader di Iv Matteo Renzi nella sua e-news, “il popolo ebraico è sotto attacco, ancora da parte di chi lo vorrebbe cancellare. Le violenze di Hamas sono la cosa più simile al nazismo che abbiamo visto negli ultimi anni”. La conclusione dell’ex Premier: “Le centinaia di milioni di dollari che arrivano a Gaza non debbono più finire nelle tasche dei dirigenti di Hamas o – peggio ancora – nelle armi che servono a fare le stragi di innocenti come quella del 7 ottobre”.

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