sabato, 27 Aprile, 2024
Attualità

Landini: una Procura nazionale sulla sicurezza

Tragedia di Brandizzo. A Vercelli il corteo con i familiari delle vittime

Una giornata all’insegna del dolore, quella di ieri a Vercelli, dove in un corteo organizzato da Cgil, Cisl e Uil sono stati ricordati i cinque operai che stavano eseguendo lavori di manutenzione sui binari alla stazione ferroviaria di Brandizzo quando sono stati travolti e uccisi da un treno in corsa nella notte tra il 30 e 31 agosto. Ma anche una mattinata durante la quale i familiari delle vittime, che hanno sfilato in prima fila, hanno chiesto che venga fatta giustizia. Tra i primi ad arrivare nella cittadina piemontese, il Segretario generale della Cgil Maurizio Landini per il quale questo non è il momento di trovare il capro espiatorio: “È il sistema che non funziona, che ha scaricato tutto sulla pelle dei lavoratori. Ora è il momento di dire basta e di pensare seriamente a una procura nazionale sulla sicurezza, mettendo insieme persone competenti in grado di assicurarla questa sicurezza”. Tra le altre proposte, un investimento importante sugli ispettorati sul lavoro. Il sindacalista, insomma, dice basta a un sistema che negli ultimi anni ha causato più di 20mila morti sul lavoro, puntando il dito verso coloro che considerano la sicurezza non come un investimento, ma come un costo: “È giunto il momento di cambiare radicalmente questo modo di pensare, inutile dare pacche sulle spalle e falsi cordogli che sanno solo di ipocrisia”. Per Landini gli scioperi non bastano più, “dobbiamo alzare il livello della protesta, ognuno deve rispondere di quello che concretamente ha fatto e di quello che sta facendo per affrontare questa situazione”.

Gli appelli

Poi due appelli da parte di Landini, il primo al governo affinché apra tavoli di confronti seri e il secondo alle imprese perché si siedano anche loro al tavolo delle trattative. Il Segretario è stato critico con l’esecutivo sui tagli effettuati nel Pnrr agli investimenti sui sistemi innovativi quando invece “bisogna investire su tutta la rete ferroviaria, siamo nel 2023 e in piena era digitale”.

Tecnologia da sfruttare

Per la Cisl a Vercelli ha sfilato il Segretario confederale Giorgio Graziani per il quale il passo in avanti dovrà essere fatto sulla tecnologia “che deve essere al servizio dell’uomo e non del profitto e soprattutto deve essere in grado di prevenire l’errore umano”. Ma non si può prescindere dal fatto che “salute e sicurezza devono essere una priorità, un investimento e non di certo un costo”. Sempre per la Cisl, alla manifestazione ha preso parte il Segretario generale Luigi Sbarra: “Bisogna fermare questa scia di sangue, alla politica e al sistema lavoro chiediamo azioni concrete”, come limitare le esternalizzazioni dei lavori e anche “aumentare il numero dei controlli e degli ispettori, incrementare le sanzioni e la prevenzione, con un forte investimento sulla formazione dei lavoratori e delle dirigenze”. Per la Uil, a questo punto c’è la necessità di introdurre una patente a punti per le imprese con l’obiettivo di premiare chi rispetta le regole e punire chi invece non lo fa.
Per la cronaca, il corteo, aperto dallo striscione ‘Non abbiamo più parole’, è partito in maniera silenziosa dalla stazione di Vercelli alla presenza di circa 2500 persone (tutte con il lutto al braccio, listate a lutto anche le bandiere Cgil, Cisl e Uil), per poi terminare alla Prefettura. Qui sindacalisti e alcuni parlamentari sono stati ricevuti dal Prefetto Lucio Parente. La richiesta è solo una: che venga fatta giustizia. Ieri intanto i primi testimoni della strage sono stati sentiti dalla Procura di Ivrea.

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