martedì, 30 Aprile, 2024
Cultura

Mostra d’arte ‘El Greco’ a Milano per la prima volta

Per la prima volta a Milano, Palazzo Reale accoglierà da mercoledì 11 ottobre 2023 a domenica 11 febbraio 2024 un ampio e inedito progetto espositivo dedicato al grande pittore conosciuto come ‘El Greco’. Tale mostra, curata da Juan Antonio García Castro, Palma Martínez – Burgos García e Thomas Clement Salomon, promossa dal Comune di Milano con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, vanterà la concessione di autentici capolavori. Questo importante progetto espositivo sarà l’occasione per presentare l’artista cretese alla luce delle sue ultime ricerche di lavoro. L’esposizione delle opere del grande pittore Doménikos Theotokópoulos El Greco (Creta 1541-Toledo 1614), propone infatti una profonda e innovativa riflessione storico-critica, i cui punti di forza sono costituiti dalla attenta riconsiderazione dell’impatto dei modelli italiani nella formazione dell’artista e dalla proposta di un’interpretazione degli esiti dell’ultimo periodo toledano. Il percorso espositivo, che presenta oltre quaranta opere del maestro El Greco, è articolato in più sezioni pensate in modo da tenere costantemente a fuoco il rapporto dell’artista con i luoghi in cui ha vissuto offrendo ai visitatori con grande chiarezza una precisa ricostruzione storico-biografica.

Il labirinto di El Greco

La mostra nel contempo istituisce una serie di stretti confronti con la grande pittura romana e veneziana, facendo emergere il tema ‘labirinto’ per sottolineare come la vita di El Greco sia stata una sorta di romanzo di formazione svoltosi tra le capitali culturali del Mediterraneo. Il labirinto vuole essere una metafora per approfondire l’evoluzione artistica, tematica e tecnica del maestro cretese. La mostra porta l’attenzione sull’influenza che i grandi artisti italiani tra cui Michelangelo, Parmigianino, Correggio, Tiziano, Tintoretto e Bassano ebbero nella sua pratica artistica. L’esposizione affronta anche il tema dell’evoluzione artistica di El Greco che dipinge in terra italiana, per lo più opere di piccolo formato come il Trittico di Modena o l’Adorazione dei Magi del Museo Lázaro Galdiano di Madrid. Infine, il ritorno alla concezione frontale e diretta propria delle icone bizantine, con la quale El Greco ha costruito una concezione religiosa sconosciuta e impressionante, come le versioni dell’Apostolato o della Veronica col Volto Santo. La mostra si compone di cinque momenti importantissimi, pensati dai curatori come aree tematiche. La prima sezione è intitolata Un bivio; la seconda, Dialoghi con l’Italia; nella terza, Dipingendo la santità; la quarta sezione è intitolata Di nuovo l’icona. Conclude la mostra una sezione in cui si rende omaggio all’unica opera mitologica realizzata da El Greco, il Laocoonte, capolavoro tardivo e geniale e pieno di messaggi che ancora oggi rimangono non completamente interpretati dai maggiori esperti.

La vita di El Greco

La vita di Doménikos Theotokópoulos detto El Greco fu segnata dalla costante ricerca di formule artistiche che lo portarono ad esplorare linguaggi sconosciuti e personali. Nel 1567, dalla nativa Creta, Doménikos si reca a Venezia per diventare un pittore occidentale, lasciandosi alle spalle le caratteristiche proprie delle icone. A Venezia e poi a Roma avviene la sua prima trasformazione divenendo pittore ‘alla maniera latina’, stile caratterizzato dall’uso del colore e della macchia come base della pittura. Poi, decide di tentare fortuna in Spagna arrivando a Toledo all’età di 41 anni, con la speranza di ottenere un incarico dal re Felipe II e di essere nominato pittore della Cattedrale di Toledo. Il suo carattere difficile e l’originalità artistica delle sue composizioni e iconografie sorprendono tutti, così come i suoi prezzi molto alti per il mercato castigliano. Nonostante ciò, la città di Toledo offre a El Greco un ambiente di amici, clienti e grandi commissioni come quello del Entierro del Señor de Orgaz, la cappella di San José o il santuario di Nuestra Señora de la Caridad a Illescas. Intanto egli crea una bottega dove vengono realizzate alcune versioni delle sue opere più ricercate, come quelle di San Francesco o quelle della Maddalena in lacrime. Lontano da mode e correnti, El Greco a Toledo trova la calma necessaria per continuare ad indagare un linguaggio sempre più astratto e stravagante, che si nota in opere proprio come il Laocoonte. Alla sua morte, avvenuta il 7 aprile 1614, lo straordinario El Greco lascia un vasto inventario che conosciamo attraverso il figlio Jorge Manuel Theotocopoulos.

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