giovedì, 5 Dicembre, 2024
Esteri

Gli scienziati hanno finalmente “ascoltato” il coro delle onde gravitazionali che si propagano nell’universo

Gli scienziati hanno osservato per la prima volta le deboli increspature causate dal movimento dei buchi neri che stanno delicatamente allungando e comprimendo tutto nell’universo. Sono stati in grado di “sentire” quelle che vengono chiamate onde gravitazionali a bassa frequenza, ovvero i cambiamenti nel tessuto dell’universo creati da enormi oggetti che si muovono e si scontrano nello spazio. “È davvero la prima volta che abbiamo prove di questo movimento su larga scala di tutto nell’universo – ha affermato Maura McLaughlin, co-direttrice di NANOGrav, la collaborazione di ricerca che ha pubblicato i risultati su The Astrophysical Journal Letters – Albert Einstein aveva predetto che quando oggetti molto pesanti si muovono attraverso lo spaziotempo – il tessuto del nostro universo – creano increspature che si diffondono attraverso quel tessuto. Gli scienziati a volte paragonano queste increspature alla musica di sottofondo dell’universo”. “Nel 2015, gli scienziati hanno utilizzato per la prima volta un esperimento chiamato LIGO per rilevare le onde gravitazionali e hanno dimostrato che Einstein aveva ragione. Ma finora, quei metodi sono stati in grado di catturare solo onde ad alte frequenze – ha spiegato Chiara Mingarelli, membro di NANOGrav, astrofisica dell’Università di Yale – Quei rapidi “cinguettii” provengono da momenti specifici in cui buchi neri relativamente piccoli e stelle morte si scontrano l’un l’altro”. Nell’ultima ricerca, gli scienziati stavano cercando onde a frequenze molto più basse. Queste lente increspature possono impiegare anni o addirittura decenni per scorrere su e giù, e probabilmente provengono da alcuni degli oggetti più grandi del nostro universo: buchi neri supermassicci miliardi di volte la massa del nostro sole.

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