mercoledì, 1 Maggio, 2024
Società

Un robot cerca oggetti per pazienti con demenza

È nei campi della ricerca e della diagnostica in campo medico sanitario che l’Intelligenza artificiale sta trovando la sua collocazione più felice. Può aiutare a riconoscere precocemente e monitorare molto i sintomi dell’Alzheimer con una precisione intorno al 90% oppure riconoscere più velocemente le proteine necessarie alla farmacologia. Ma questi sono solo due dei tanti esempi che si potrebbero fare.  Alcuni ingegneri dell’Università di Waterloo, infatti, hanno voluto pensare anche alle persone affette da demenza costruendo un robot “trova oggetti”, dotato di una “memoria artificiale”.

Il telefono, le chiavi di casa, le medicine, gli occhiali, sono gli oggetti che più facilmente le persone colpite da patologie neurovegetative tendono a perdere.  La tecnologia, dunque, potrebbe essere utilizzata per cercare ciò che viene smarrito. I ricercatori sono rimasti colpiti dal numero in rapido aumento di persone affette da demenza. Molte di queste dimenticano ripetutamente l’ubicazione degli oggetti di uso quotidiano, il che incide sulla qualità di vita.

I primi risultati sono stati presentati dagli ingegneri all’Acm/Ieee International Conference on Human-Robot Interaction 2023. Il loro progetto prevede un robot con una propria memoria episodica, un nuovo tipo, cioè, di memoria artificiale. L’umanoide sarebbe dotato di una telecamera per percepire il mondo che lo circonda, in modo tale che, utilizzando un algoritmo di rilevamento degli oggetti, sarebbe in grado di rilevare, tracciare e conservare un registro di memoria degli oggetti specifici rientrati nella visuale della telecamera attraverso il video memorizzato.

Così il robot, in grado di distinguere un oggetto da un altro, può registrare l’ora e la data in cui gli oggetti entrano o escono dalla sua visuale. I ricercatori hanno anche sviluppato un’interfaccia grafica per consentire agli utenti di scegliere gli oggetti che desiderano monitorare e, dopo aver digitato i nomi degli oggetti, cercarli su un’app per smartphone o computer. Dopo di che il robot può indicare quando e dove ha avvistato l’ultima volta l’oggetto specifico. Dai test risulterebbe che il sistema è estremamente preciso.

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