martedì, 30 Aprile, 2024
Sanità

La Fondazioni Veronesi compie 20 anni

La Fondazione Umberto Veronesi festeggia vent’anni di attività e si conferma un punto di riferimento nella lotta contro i tumori. Fondata nel 2003 nel nome del rinomato oncologo italiano Umberto Veronesi, ha raggiunto numerosi traguardi e ha cambiato in meglio la vita di moltissimi pazienti, raccogliendo oggi i frutti delle battaglie combattute negli anni passati, mentre continua a seminare le premesse per i successi futuri. Da sempre la Fondazione dedica uno sguardo speciale alla salute e al benessere delle donne, sostenendo progetti specifici nel campo dei tumori femminili, come “Pink is good”, che promuove l’attività fisica come strumento di contrasto. Dopo 12 anni più di 700 donne hanno partecipato a questo progetto, allenandosi per correre una mezza maratona dopo aver affrontato un tumore e dimostrando come sia possibile tornare a essere più forti di prima. Il progetto è anche diventato una rete di sostegno per pazienti che hanno vissuto situazioni simili, offrendo testimonianze concrete sulle possibilità di cambiamento che la scienza può offrire a chi si trova ad affrontare il cancro.

La Fondazione Veronesi ha finanziato numerosi studi scientifici che hanno portato a importanti scoperte nel campo della lotta contro i tumori. Ad esempio, la conservazione degli ovociti è oggi una realtà accessibile per molte donne che hanno affrontato un tumore e desiderano diventare madri. Questa opzione offre loro una possibilità di maternità anche dopo la malattia. Un altro progetto finanziato è lo studio “P.I.N.K.”(Prevention Imaging Network Knowledge), che mira a valutare l’efficacia dei diversi metodi di diagnosi del tumore al seno, come la mammografia, l’ecografia e la tomosintesi, una tecnica di imaging in 3D ad alta definizione. La ricerca ancora in corso coinvolge circa 50.000 donne over 40 in Italia e mira a individuare la strategia di prevenzione più efficace, consentendo di identificare i tumori in modo più tempestivo e accurato.

Sono 147 progetti di ricerca ad oggi portati avanti dalla Fondazione, finanziando 2.193 ricercatori in 176 istituti e università, in Italia e all’estero e impegnandosi non solo nella ricerca sui tumori femminili, ma anche nell’oncologia pediatrica. Tra i successi significativi ci sono “Gold for Kids”, che finanzia la ricerca e le cure mediche per i pazienti pediatrici affetti da tumore, oltre a svolgere attività di divulgazione sul cancro tra i bambini e i ragazzi, e “PALM (Pediatric Acute Leukemia of Myeloid origin) Research Project”, che coinvolge quattro centri di eccellenza italiani e stranieri, per migliorare il trattamento della leucemia mieloide acuta nei bambini, cercando di aumentare la percentuale di guarigione per questa forma rara e aggressiva. Si concentra su tecniche di diagnostica molecolare avanzata, per l’identificazione delle popolazioni di cellule che resistono alle cure e lo sviluppo di terapie immunoterapiche mirate. “L’obiettivo – spiega Franco Locatelli, responsabile dell’Area di Oncoematologia Pediatrica e Terapia Cellulare e Genica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma – è aumentare la percentuale di piccoli pazienti che guariscono, più bassa rispetto ad altre leucemie meno rare”.

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