venerdì, 26 Aprile, 2024
Esteri

Ecco come Mosca “ascolta” l’Europa

Dall’inizio del 2022, circa 400 diplomatici russi sono stati espulsi dai Paesi europei: si tratta di un record assoluto. Quando non ci sono abbastanza fonti umane impiegabili nella raccolta di intelligence, la tecnologia assume un’importanza particolare. È normale che ci siano molte antenne sull’edificio di qualsiasi ambasciata, in quanto i diplomatici devono comunicare con la madrepatria attraverso canali veloci, stabili, sicuri e indipendenti dalla nazione ospitante. Tuttavia, secondo gli esperti, il numero di antenne sui tetti delle Missioni russe nei Paesi europei supera notevolmente le normali esigenze di comunicazione.

L’equipaggiamento di intelligence elettronica nelle missioni diplomatiche russe ricade sotto la responsabilità del Servizio di sicurezza federale (FSB). I suoi operatori hanno la responsabilità delle infrastrutture, anche quando un determinato compito viene svolto nell’interesse del Servizio informazioni estere (SVR) o del Direttorato generale per le informazioni militari (GRU). L’FSB monitora anche le attività radio intorno alle ambasciate russe o altri siti importanti per identificare l’attività di controspionaggio svolta dai servizi di intelligence locali. Se il traffico radio intorno all’ambasciata aumenta, l’FSB può consigliare al GRU o al SVR di ridurre le proprie operazioni di intelligence per non compromettere il personale dipendente.

Sulla base delle immagini satellitari, un consorzio di giornalisti ha contato almeno 182 antenne su 39 sedi di rappresentanze russe in Europa. Il detentore del record è l’ambasciata russa in Belgio, dove sono installate 17 antenne.

“Sappiamo che tali operazioni per intercettare informazioni non sono una novità. Vanno avanti dall’inizio della guerra fredda. E ovviamente anche a Bruxelles, dove hanno sede molte istituzioni europee. Non dovremmo essere ingenui, questo sta accadendo oggi”, ha recentemente detto il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborn. Il ministro ha osservato che “la quantità di attrezzature sui tetti dell’ambasciata russa è significativa” e ha collegato questo al Quartier generale della NATO e dell’Unione europea a Bruxelles.

In alcune capitali, tra cui Berlino, Madrid e Stoccolma, negli ultimi anni sui tetti delle ambasciate sono comparse strutture simili a piccole casette da giardino che, secondo il quotidiano in lingua olandese Da Tijd, nasconderebbero ancora altri dispositivi. In altre capitali come Praga, Belgrado, Lisbona, Sofia e Nicosia sono visibili almeno 10 dispositivi.

Non diversa la situazione dell’ambasciata russa in Polonia, in Beethoven Street a Varsavia, dove le immagini mostrano diverse antenne. Al generale Piotr Pytel, ex capo del Servizio per il Controspionaggio Militare polacco (SKW), sono state mostrate queste immagini. “A prima vista – ha commentato il Generale Pytel – sembra che si tratti di stazioni di ricognizione radioelettronica avanzate, molto probabilmente utilizzate per intercettare emissioni elettromagnetiche, come comunicazioni effettuate da stazioni radio di servizi locali, telefoni cellulari, ecc. Questi dispositivi sono ampiamente utilizzati dai russi in tutto il mondo in aree di maggiore attività di intelligence”.

Alcuni ufficiali del controspionaggio ungherese sostengono che, per molti anni, i russi sono stati in grado di sorvegliare l’attività delle onde radio entro un raggio di circa 30 km dal loro avamposto. Quindi, anche la posizione delle ambasciate russe ha una sua rilevanza. A Budapest in un raggio di azione del genere rientrano le istituzioni governative e militari. A Bratislava, l’ambasciata russa si trova a poche centinaia di metri dal Consiglio Nazionale della Slovacchia, dall’Ufficio del Presidente e dall’Ufficio del Primo Ministro. L’edificio dell’ambasciata russa nel centro di Varsavia confina con un edificio del Ministero della Difesa polacco in via Klonowa. Utilizzando l’applicazione Google Earth è facile scoprire che queste pericolose vicinanze sono una costante in tutta Europa.

Un ex funzionario dell’intelligence di un Paese del centro Europa, su questo argomento, ha detto: “Vale la pena controllare cosa c’è in cima alle ambasciate russe”. Nessuna capitale europea dovrebbe sentirsi al riparo da questa minaccia.

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