giovedì, 25 Aprile, 2024
Politica

Meloni: “Sui migranti cambio di passo”. Pnrr nessun rischio. Nomine niente liti

Soddisfazione per il vertice europeo. Intesa con Macron sulla Tunisia

“L’Italia può dirsi molto soddisfatta”. A vedere in positivo le conclusioni della due giorni del Consiglio europeo, è il premier Giorgia Meloni. Sui temi del summit pone l’accento sulle nuove disponibilità verso le proposte e le sollecitazioni dell’Italia, dal dossier migranti per il quale avverte:
“un cambio di passo”; per i biocarburanti dice puntualizza che “la non partita non è persa”, e nel contempo osserva che “è vinta quella su neutralità tecnologica”. Sul Meccanismo economico di stabilità, rilancia: “La materia non va discussa a monte ma a valle”. Soprattutto il presidente del Consiglio italiano sottolinea di essere “molto soddisfatta” per le conclusioni della bilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron. “E’ stato un incontro lungo e ampio sullo senario e la situazione complessa sul fronte geopolitico”. “C’è voglia di collaborare su materie di rilevanza strategica, anche quella migratoria, su cui registro una grande disponibilità del presidente Macron”, osserva Giorgia Meloni, “Mi pare ci fosse un clima molto produttivo e questo è sicuramente utile per affrontare le sfide comuni”.

Macron e l’intesa con l’Italia

Durante il colloquio durato un’ora e 40 minuti fra Giorgia Meloni e il presidente francese, i temi affrontati sono stati molteplici: Ucraina, Patto di stabilità e crescita, migranti. Piena sintonia tra i due leader sull’Ucraina, entrambi hanno accolto positivamente l’accordo sulla necessità di fornire munizioni e missili. Sulla questione migratoria, invece, Giorgia Meloni e il presidente Macron hanno approfondito, in particolare, la situazione in corso in Libia e Tunisia. La conferma che il vertice bilaterale sia andato nella direzione auspicata e ritrovata intesa tra Italia e Francia arriva anche dal presidente francese che conferma il livello positivo dei colloqui avuti con Giorgia Meloni. “Il dialogo ha permesso di “chiarire molti temi, e di definire delle vie sulle quali possiamo avanzare insieme sul piano bilaterale ed europeo”, ha spiegato il titolare dell’Eliseo. “In questo contesto abbiamo parlato della situazione in Tunisia dove la tensione politica molto forte, la crisi economica e sociale” in l’assenza di “accordo con il Fondo monetario internazionale è molto preoccupante”, ha detto Macron. Una situazione che “causa una crisi per la Tunisia stessa, una grande destabilizzazione per il Paese e la regione e una pressione migratoria aumentata sull’Italia e sull’Unione europea”, ha dichiarato il capo dello Stato. “La nostra volontà è quella di agire insieme per poter aiutare la Tunisia a ritrovare della stabilità politica”, ha affermato il presidente francese, con l’obiettivo di “trovare un accordo con il Fondo monetario internazionale e ad aprire delle vie di cooperazione”. Il vertice ha prodotto risultati anche su temi come industria e spazio. Argomenti dove è stata ribadita la necessità di “continuare a lavorare per la sovranità europea, in termini di politica industriale ed energia”.

Tunisia l’impegno della Ue

Sempre sul rischio di un crollo economico della Tunisia con conseguenze drammatiche per i flussi  migratori verso l’Italia, Giorgia Meloni ha insistito sulla urgente necessità di “portare avanti un lavoro diplomatico per convincere Tunisia e Fondo monetario internazionale (Fmi) a trovare un accordo. Ci sarà una missione in Tunisia”, rivela  Meloni, “a livello di ministri degli Esteri” e sicuramente “c’è molto impegno” da parte di tutti per arrivare a una soluzione.

Il premier si è detta contenta a questo riguardo per avere “posto l’attenzione” sulla Tunisia. “Sicuramente c’è molto impegno, ho parlato con il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, che sarà lì per fare quello che la Commissione può fare anche se a monte la questione cardine è l’Fmi, quindi serve un lavoro diplomatico per convincere entrambe le parti a chiudere questo accordo e stabilizzare finanziariamente la regione”, ha detto Meloni. Sulla materia migratoria “il richiamo nelle conclusioni” del Consiglio europeo “conferma non solo un cambio di passo che abbiamo impresso ma anche che resta una grande priorità negli obiettivi Ue”.

Sul Mes accordo lontano

Tra i temi dell’euro vertice i problemi crescenti del sistema bancario che per l’Unione e per il premier è un sistema, “stabile e solido. Sicuramente bisogna monitorare, ma non perché riteniamo che si possa modificare il quadro”, ha detto Meloni che sul Mes ha rilancia la sua distanza: “La materia non va discussa a monte ma a valle. Il riferimento alla governance non è a caso. Stamane abbiamo discusso di unione bancaria, il Mes è una sorta di cassazione, il primo e secondo step sono l’unione bancaria”.

Biocarburanti e neutralità tecnologica

La partita sui biocarburanti “non è persa”, spiega il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un punto stampa al termine dei lavori del Consiglio europeo e dell’Eurosummit a Bruxelles. “Intanto è vinta quella su neutralità tecnologica”, ha detto Meloni. “Non possiamo aiutare l’ambiente distruggendo la nostra industria. Servono soluzioni sostenibili”, ha detto Meloni aggiungendo che, “a livello europeo si sta lavorando insieme su questo punto”.

Le banche europee solide

Durante l’Euro summit i leader dei 27 Paesi hanno affrontato il tema finanziario e la crisi del sistema bancario. Per i leader Ue, al termine del vertice di Bruxelles. “I fondamentali dei bond europei sono forti, la zona euro è la zona dove le banche sono le più solide e in questo contesto abbiamo discusso di accelerare la creazione dell’unione bancaria”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. D’accordo il cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Il sistema bancario dell’Ue è robusto e sicuro”, ha detto, e possiede “le strutture di controllo necessarie”. Ed ha aggiunto: “Deutsche Bank è una banca molto redditizia, non c’è motivo di preoccuparsi”. E “fiducioso sulla resilienza del nostro sistema bancario” si è detto anche il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe che ha invitato alla “piena ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità”. “L’unico Paese che non ha ratificato il trattato di riforma del Mes è l’Italia. La ratifica del Meccanismo europeo di stabilità “è importante” ma “il modo in cui ciò accadrà spetta al Parlamento italiano e, naturalmente, al Governo italiano”, ha poi aggiunto. “Mi limiterò a sottolineare”, ha evidenziato Donohoe, “ancora una volta ciò che ho fatto in precedenza, ovvero il valore della ratifica del trattato nel suo complesso da parte di tutti i membri, perché giocherà un ruolo prezioso nel modo in cui potremo rafforzare la nostra collaborazione per tutti”, ha infine auspica, “Non vediamo l’ora di cooperare e lavorare con loro in ogni modo”.

Pnrr, nessun ritardo sui fondi Ue

Alla domanda di possibili ritardi di programmazione del Piano nazionale di ripresa e quindi di finanziamenti Ue all’Italia, Giorgia Meloni si è mostrata convinta di “non vedere rischi che l’Ue non paghi la terza tranche del Pnrr. Abbiamo ereditato una situazione che richiede sicuramente di lavorare molto velocemente, è quello che stiamo facendo insieme alla Commissione (Ue). “Mi sembra”, puntualizza il premier, “che la Commissione apprezzi molto il lavoro serio dell’Italia”.

Nomine, patto con gli alleati

Sulla questione della tornata di nomine a capo degli enti nazionali, il presidente del consiglio ha allontanato l’idea di divisioni all’interno dei partiti di maggioranza. “Sulle nomine alle partecipate pubbliche non ci sono tensioni con gli alleati”, assicura Giorgia Meloni, “stiamo lavorando con molta serietà, guardando all’interesse nazionale italiano. Parliamo di società molto importanti per il nostro sistema e la nostra credibilità”.

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