venerdì, 26 Aprile, 2024
Ambiente

Siccità: l’emergenza idrica è una priorità globale

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua di oggi e della riunione della Cabina di Regia per la crisi idrica, Cia-Agricoltori Italiani rinnova il suo appello sull’allarme siccità, ribadendo che deve essere in cima alle priorità dell’agenda politica globale. Cia ha esortato anche il Governo italiano a fare presto per risolvere l’emergenza idrica che sta colpendo il nostro Paese. Ogni giorno, in Italia, consumiamo circa 241 litri di acqua a persona e ne sprechiamo più di 150 litri, mentre nel mondo più di mille bambini, sotto i cinque anni, muoiono a causa di malattie legate ai servizi idrici. Nel frattempo, la siccità sta mettendo in ginocchio tutto il Mediterraneo, trovando gran parte dell’Africa con la maggiore insicurezza idrica e l’Italia in una posizione di rischio forte 3, su scala da 0 a 5, per carenza di acqua piovana e di riserve negli invasi.

Entro il 2030 la domanda di acqua dolce supererà del 40% la disponibilità e Cia fa proprio il messaggio lanciato quest’anno per il World Water Day “Accelerare il cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria”, tornando a proporre il suo cambio di passo a trazione agricola. Per Cia, infatti, la crisi idrica richiede risposte rapide, organiche ed efficienti. Occorre, quindi, una pianificazione di lungo periodo che metta a sistema azioni strategiche come sbloccare e favorire il riutilizzo a uso agricolo delle acque reflue depurate, realizzare serbatoi artificiali ad uso multifunzionale, per la capitalizzazione dell’acqua (in eccesso/di riuso/di pioggia), da diffondere su tutto il territorio.

Inoltre, serve avviare urgentemente la sperimentazione in pieno campo delle nuove tecniche di miglioramento genetico (New Breeding Techniques – NBT) per colture più resistenti a calamità naturali ed eventi estremi, oltre a dare al Paese una legge nazionale contro il consumo di suolo, visto che le aree perse, dal 2012 a oggi, avrebbero garantito l’infiltrazione di 360 milioni di metri cubi di pioggia. Intanto, la primavera è arrivata, per l’agricoltura si avvicina la stagione dei raccolti e, stime Cia, si prevede già un grande deficit nei campi con crolli produttivi dal 10% fino al 30%, per colture importanti come mais e riso. Pesa il 45% di neve in meno sulle Alpi e il Po a secco, una dispersione idrica arrivata al 40% e invasi che non trattengono più dell’11% di acqua piovana. Senza contare la spesa a carico degli agricoltori per mantenere comunque irrigate le colture.

“Dalla riunione odierna della Cabina di Regia per la crisi idrica, ci aspettiamo adesso solo vero pragmatismo sia rispetto all’individuazione del Commissario straordinario che riguardo al preannunciato provvedimento normativo con deroghe e semplificazioni”, commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini . “Bisogna fare quadrato sulle priorità e ragionando già sugli inevitabili razionamenti. Quella dei cambiamenti climatici è una sfida comune a tutto il Mediterraneo e globale. Per questo i Paesi devono dotarsi di un’agenda condivisa di valori e politiche. Fa bene il presidente della Repubblica Mattarella a ricordarcelo”, aggiunge Fini.

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