mercoledì, 24 Aprile, 2024
Cultura

“Italia Cinquanta”, la mostra dei magnifici anni

Una mostra a Gorizia avrà per tema i mitici anni ’50; per l’Italia un periodo di rinascita economica e culturale, sul fronte industriale, artigianale e artistico, un particolare momento storico che ha coniato il mito nel mondo dell’italian Style.

L’evento, promosso e organizzato da “ERPAC FVG “(Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia) attraverso il suo Museo della Moda e delle Arti applicate di Gorizia dal 21 marzo al 27 agosto 2023 “Italia Cinquanta. Moda e design. Nascita di uno stile”, porterà nel sontuoso Palazzo Attems Petzenstein una grande esposizione di innovazione e creatività nel cuore di Gorizia (futura Capitale europea della cultura insieme a Nova Gorica nel 2025).

La rassegna, curata da Carla Cerutti, Enrico Minio Capucci e Raffaella Sgubin, affiancati nel lavoro da un importante team di specialisti, rilegge quel momento epico alla luce di specifiche componenti: la moda e il design accanto a un terzo “elemento”, il cinema, che di quell’Italian Style fu un potente mezzo di sviluppo a livello mondiale.

La sezione dedicata al design e alle arti applicate spazierà dai mobili alle lampade, dalle ceramiche ai vetri, dai metalli alle stoffe d’arredamento, ai tappeti e agli arazzi, scegliendo tra le eccellenze del periodo.
L’arco temporale considerato è idealmente quello che intercorre tra le elezioni del 18 aprile 1948 e le Olimpiadi di Roma del 1960, un periodo di grande fertilità del design italiano che sarebbe divenuto celebre come “Made in Italy”.

Nella sezione “mobili di design” i riferimenti saranno: Franco Albini, Gio Ponti, Osvaldo Borsani, Gastone Rinaldi, Carlo Mollino, Ico Parisi, Marco Zanuso, Vico Magistretti, Luigi Caccia Dominioni; per la loro realizzazione: Poggi, Cassina, Fornasetti, Arflex, Azucena, Tecno, Fontana Arte, Rima; il settore delle lampade all’avanguardia, affidato a Gino Sarfatti, Angelo Lelii, Max Ingrand e dei fratelli Castiglioni; le ceramiche, invece saranno affidate alla produzione industriale da Guido Andloviz, Antonia Campi, Giovanni Gariboldi, Ettore Sottsass e quelle più “ricercate”, create da Guido Gambone, Guerrino Tramonti, Salvatore Meli, Pietro Melandri, Alessio Tasca, Clara Garesio, la San Polo o, ancora, quelle artistiche di Lucio Fontana, Fausto Melotti e Leoncillo Leonardi.

La ricchissima produzione muranese verrà illustrata attraverso le eccellenze della Venini & C. (Fulvio Bianconi e Paolo Venini), Aureliano Toso (Dino Martens), Barovier & Toso (Ercole Barovier e Archimede Seguso, dei vetri esposti di Flavio Poli per Seguso Vetri d’Arte e le preziose reazioni policrome di Giulio Rad.
Non potevano mancare le stoffe, i tappeti e gli arazzi: dalla fiammeggiante fantasia di Piero Fornasetti ai bozzetti, ai tessuti e agli arazzi di Oscar e Fausto Saccorotti, Enrico Paulucci ed Emanuele Rambaldi per MITA, i cotoni stampati di JSA e della MTS, i tappeti del laboratorio di Renata Bonfanti.

Il “boom” degli anni Cinquanta, esplode anche attraverso alcuni esempi iconici di design industriale: il televisore orientabile Phonola 17/18 del 1956, la celebre macchina da scrivere Olivetti Lettera 22 del 1950 e la macchina da cucire Necchi Mirella del 1957, entrambe disegnate da Marcello Nizzoli.

La nascita ufficiale della moda italiana vede nel 1951 il suo “anno meraviglioso” quando l’imprenditore Giovan Battista Giorgini riunisce a Firenze i più autorevoli talenti creativi del tempo che, non ispirandosi alla moda parigina, nella Sala Bianca di Palazzo Pitti accoglievano i compratori di tutto il mondo proponendo loro i fertili semi del fenomeno dell’italian style, emblema di raffinatezza.

Non mancherà la selezione dei più significativi modelli del periodo con abiti e accessori, tra i quali le creazioni di Emilio Pucci, Emilio Schuberth, Roberto Capucci, Simonetta, Alberto Fabiani, Sorelle Fontana, Jole Veneziani, Gattinoni, Biki, Curiel, Marucelli, Gucci e Salvatore Ferragamo; queste firme accolsero le grandi dive hollywoodiane come Ava Gardner, Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor, Esther Williams, Sofia Loren, Gina Lollobrigida ed Elsa Martinelli.

Questa sezione sarà curata da Enrico Minio Capucci e Raffaella Sgubin con la partnership della Fondazione Roberto Capucci e la collaborazione dell’Archivio della Moda italiana di Giovan Battista Giorgini e dello CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione) dell’Università di Parma. I capi in mostra arriveranno dalla Collezione Enrico Quinto e Paolo Tinarelli, dalla Fondazione Roberto Capucci e dagli archivi di celeberrime maison come Museo Salvatore Ferragamo, l’Associazione Germana Marucelli, la Fondazione Micol Fontana e la Fondazione Archivio Emilio Pucci.

Infine, la sezione Design e Arti Applicate ospiterà circa 150 pezzi, provenienti da collezioni pubbliche e private, sarà curata da Carla Cerutti, e si avvarrà della consulenza scientifica dell’Associazione degli Archivi delle Arti Applicate Italiane del XX secolo.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Ice memory: aperta la mostra del ghiaccio a Legazuoi

Paolo Fruncillo

Hiv, una mostra virtuale per conoscere le terapie e superare lo stigma

Redazione

“Struggente come una canzone d’amore, vertiginosa come un fuoco d’artificio”

Cristina Calzecchi Onesti

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.