giovedì, 25 Aprile, 2024
Salute

Banca del latte del “Bambin Gesù”, raccolti 758 litri nel 2019

Gara di solidarietà tra le mamme di Roma e del Lazio per i piccoli pazienti del Bambino Gesù: nell’anno appena concluso, 133 neomamme hanno donato complessivamente 758 litri di latte. Dati più che doppi rispetto al 2018, anno in cui la Banca del Latte Umano Donato (BLUD) del Bambino Gesù, l’unica nel Lazio, ha raccolto, pastorizzato e distribuito ai bambini malati 362 litri del prezioso alimento ricevuto da 43 nutrici.

La maggior parte del latte materno raccolto nel 2019 è stata messa a disposizione di 229 neonati con particolari esigenze terapeutiche ricoverati nell’Ospedale Pediatrico della Sede; circa 200 litri (25% del totale) sono stati invece consegnati ad altre Terapie Intensive Neonatali della Regione Lazio.

Grazie alla nuova auto per la raccolta di latte materno a domicilio donata all’Ospedale dalla Centrale del Latte di Roma, nel 2019 il servizio della Banca del latte materno del Bambino Gesù è stato potenziato ed è stato possibile allargare il raggio di raccolta dall’area di Roma all’intera Regione Lazio, raggiungendo anche le donatrici più lontane (30 contro le 5 del 2018).

“Possono donare tutte le madri in buona salute, che seguono un corretto stile di vita e hanno una quantità di latte superiore alle esigenze del proprio figlio dalle prime settimane di vita fino ad un anno di età – spiega Guglielmo Salvatori responsabile di Educazione nutrizionale neonatale e BLUD -. Donare il latte è un gesto prezioso per tanti bambini malati. Non costa nulla, non è doloroso ed è molto semplice”.

L’attività di raccolta, lavorazione e distribuzione del latte materno è gestita dalle Banche del latte umano donato (BLUD) presenti nelle varie regioni italiane, soprattutto nel Centro-Nord. Nel Lazio l’unica Banca di riferimento per le mamme che desiderano diventare donatrici è quella interna all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù: una struttura che ha lo scopo di selezionare, raccogliere, pastorizzare e conservare il latte materno, per poi distribuirlo ai bambini con specifiche necessità mediche che non possono essere alimentati con il latte della propria mamma. Si tratta di un vero e proprio alimento salvavita destinato, in particolare, ai neonati pretermine o sottoposti a interventi chirurgici all’addome, ad alcuni cardiopatici, ai nefropatici o ai piccoli pazienti con gravi allergie alimentari.

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