venerdì, 19 Aprile, 2024
Esteri

Esercito russo, tanto fumo niente arrosto

Secondo l’intelligence militare britannica, il Generale Valery Gerasimov, da quando ha assunto il comando dell’invasione russa dell’Ucraina, sembra aver focalizzato la propria attenzione in modo ossessivo su alcuni aspetti formali marginali, quali il divieto per gli ufficiali di indossare uniformi non regolamentari, il taglio di capelli non conforme agli standard, arrivando a discutere persino se i membri delle Forze armate russe impegnate nella cosiddetta “operazione militare speciale” debbano potersi far crescere la barba o radersi.

Queste misure, secondo il Rapporto dell’intelligence britannica, sono state accolte con un certo scetticismo. Come prevedibile, le più grandi beffe sono state riservate ai tentativi di migliorare lo standard di rasatura delle truppe. I funzionari dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk hanno definito questa misura una “farsa” che “ostacolerebbe il processo di distruzione del nemico”. Il proprietario del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha criticato la leadership militare, suggerendo che “la guerra è il momento degli attivi e dei coraggiosi, e non dei ben rasati”.

Le forze russe continuano a rimanere ferme, subendo pesanti perdite, e il fatto che il Generale Gerasimov stia prestando attenzione ad aspetti irrilevanti, con ogni probabilità, potrà solo confermare i timori espressi dagli scettici in Russia riguardo alla sua effettiva capacità di cambiare la situazione al fronte. Gerasimov, come il Ministro della Difesa Sergei Shoigu, del resto, vengono sempre più spesso definiti distaccati dalla realtà. Concentrati sulla forma piuttosto che sulla sostanza.

L’edizione russa della BBC ha recentemente riferito che il Ministro della Difesa Shoigu ha sostituito i comandanti dei distretti militari meridionali e occidentali e non si sa affatto chi comandi, al momento, le forze aviotrasportate russe.

Alcune fonti ben informate riferiscono delle possibili dimissioni del Comandante delle Forze Aviotrasportate, Mikhail Teplinsky. Ufficialmente, il Ministero della Difesa non commenta queste voci. Secondo alcuni, la causa di tali dimissioni sarebbe il fatto che Teplinsky era in totale disaccordo con Gerasimov circa la conduzione delle operazioni militari.

Il 4 gennaio è l’ultima volta che Teplinsky è apparso davanti alle telecamere, partecipando ad una cerimonia di premiazione di alcuni paracadutisti impiegati nei combattimenti in Ucraina.

L’11 gennaio, il Ministero della Difesa ha annunciato che il Capo di Stato Maggiore Valery Gerasimov era stato nominato alla guida delle Forze armate russe rischierate in Ucraina, al posto del Generale Sergei Surovikin, che era al comando da soli tre mesi.

Due giorni dopo, il 13 gennaio, Teplinsky si sarebbe rifiutato di coinvolgere i propri paracadutisti nell’ambito dell’offensiva, perché a suo avviso sarebbero diventati “carne da macello” e per questo motivo si sarebbe dimesso. Nativo della regione di Donetsk, Mikhail Teplinsky era stato nominato comandante delle forze aviotrasportate russe nel luglio 2022.

La TASS, organo di stampa ufficiale, ha fornito una diversa versione degli eventi: Il Generale Teplinsky è in vacanza.

Il 20 gennaio, il propagandista russo Alexander Sladkov ha parlato in un suo post del successore di Teplinsky. Secondo il corrispondente militare, Oleg Makarevich, Capo dell’Accademia militare dello Stato Maggiore, lo avrebbe sostituito. Nel suo post, Sladkov si è anche lamentato del fatto che una tale politica del personale “distrugge la riserva [ndr. di generali] di Putin”.

Un altro propagandista russo, Yuri Kotenok ha dato a sua volta ragione a Sladkov ed ha invitato Putin in persona ad intervenire. Secondo Kotenok, “uno dei generali più popolari dell’esercito” è stato sostituito con un “fante del quartier generale” che non ha nulla a che fare con le forze aviotrasportate.

Anche un canale Telegram associato a Prigozhin, ha criticato la sostituzione di Teplinsky con “l’accademico” Makarevich, che “ha servito per tutta la vita in parquet e posizioni di comando”.

La mattina del 23 gennaio Sladkov, però, ha cancellato – senza fornire alcuna spiegazione – il post che criticava Makarevich e ne ha pubblicato uno nuovo dal titolo: “ALLORA CHI COMANDA LE TRUPPE AEREE RUSSE?”. Nel nuovo messaggio, il corrispondente militare russo, incurante di coprirsi di ridicolo, ha sposato la versione data dalla TASS, dicendo che Teplinskiy è in vacanza e che “gli ordini vengono impartiti per telefono”.

L’American Institute for the Study of War (ISW) ha osservato come l’insoddisfazione dei corrispondenti militari russi per le dimissioni di Teplinsky indichino una divisione sempre più profonda all’interno nel Ministero della Difesa russo.

Rob Lee, un membro dell’American Institute for Foreign Policy Studies, ha suggerito che i cambiamenti di personale siano dovuti a “dinamiche interne” nel Ministero della Difesa di Mosca e non a “esigenze militari”.

Mentre tutto questo accade in Ucraina, un’inchiesta condotta dal gruppo di giornalisti investigativi russi, Proekt, ha svelato come varie persone dell’entourage di Vladimir Putin sono coinvolte nell’ennesimo scandalo all’ombra del Cremlino. Avrebbero spartito le commesse della Rosrezerv. Questa sigla, sconosciuta ai più, indica il dipartimento che mantiene le riserve strategiche della Russia, da impiegarsi in caso di guerra o calamità naturali. Le attività del dipartimento sono Top Secret, ma i russi hanno avuto modo di valutarne direttamente l’inefficienza l’anno scorso, durante la mobilitazione. In base a quanto rivelato dell’investigazione condotta da Proekt, la corruzione è la causa dei problemi della Rosrezerv. L’inchiesta dimostrerebbe il coinvolgimento dell’ex sparring partner di Putin, Vasily Shestakov, dell’imprenditore russo Arkady Rotenberg, dei familiari dell’ex procuratore generale Yuri Chaika, di alcuni familiari del Segretario del Consiglio di Sicurezza Nikolai Patrushev, nonché di persone dell’entourage di Sergey Chemezov, amministratore delegato di Rostec, un conglomerato statale della difesa con più di 400 aziende.

Quindi, si potrebbe sintetizzare che mentre in Ucraina i generali russi continuano a ruotare e non si mettono d’accordo sul da farsi, a Mosca qualcuno ha trovato il modo di mettersi d’accordo su come dividersi la torta delle risorse finanziarie. Sicuramente per il Cremlino tutto procede secondo i piani.

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