sabato, 27 Aprile, 2024
Esteri

Sondaggio in Ucraina: nessuna concessione a Putin

I continui attacchi contro la popolazione ucraina e le operazioni di terrorismo energetico attuate dalla Federazione Russa non hanno scosso gli ucraini: la maggioranza è contraria a concessioni territoriali.

I sondaggi sociologici, condotti dal “Kyiv International Institute of Sociology” (KMIS) dal 4 al 27 dicembre 2022, testimoniano la persistente riluttanza degli ucraini a fare concessioni territoriali nonostante la pressione e gli atti di terrorismo attuati dello Stato aggressore: la Russia.

A maggio, luglio e settembre 2022, erano state poste analoghe domande sulla disponibilità a concessioni territoriali per raggiungere la pace il prima possibile.

Ora i sociologi hanno ripetuto il sondaggio, per valutare come gli attacchi russi avessero potuto incidere sulla posizione espressa in precedenza dalla popolazione ucraina. Gli esiti ottenuti nel mese di dicembre 2022 sono risultati pressoché sovrapponibili con quelli registrati nei mesi precedenti. Per l’85% degli intervistati non sono accettabili concessioni territoriali e solo l’8% ritiene che per raggiungere la pace e preservare l’indipendenza sia possibile cedere alcuni territori.

Guardando alla ripartizione territoriale del campione, si registrano solo lievissimi scostamenti. In tutte le regioni dell’Ucraina, la maggioranza assoluta della popolazione è contraria a qualsiasi concessione territoriale. Anche tra i residenti dell’Est, che attualmente è oggetto di intensi combattimenti, dove l’80% è contrario alle concessioni (pronto per le concessioni – solo il 9%), e tra i residenti del Sud, dove l’82% è contrario alle concessioni (pronto – solo il 10%). Rispetto a settembre, i sociologi hanno rilevato che la situazione – in tutte le regioni – risulta più o meno stabile.

Il vicedirettore di KMIS Anton Hrushetsky ha sottolineato come: “Dopo 10 mesi di guerra estenuante e brutale, gli ucraini rimangono fermi e respingono la narrazione della necessità di concessioni territoriali per placare l’aggressore”.

Da ottobre, la Russia ha effettuato regolari attacchi terroristici contro le infrastrutture energetiche ucraine, lasciando milioni di ucraini senza elettricità, riscaldamento e acqua. L’ovvio obiettivo di tale condotta criminale è quello di terrorizzare la popolazione e creare una situazione di tensione interna per fare pressione sulla leadership militare e politica dell’Ucraina.

Tuttavia, l’analisi dinamica degli atteggiamenti pubblici dimostra che tutti questi numerosi attacchi non hanno influito sulla volontà degli ucraini di scendere a compromessi.

Il sondaggio è stato condotto su 2.005 intervistati che vivono in tutte le regioni dell’Ucraina (ad eccezione della Crimea) e non ha coinvolto cittadini che hanno lasciato il Paese dopo il 24 febbraio 2022.

Alla luce di questi risultati ottenuti risulta facilmente comprensibile la posizione più volte espressa dal presidente Volodymyr Zelensky. Alla base dei negoziati di Pace deve esserci l’integrità territoriale del Paese, in quanto “L’Ucraina non intende considerare alcun compromesso per la fine del conflitto con la Russia che poggi su rinunce in termini di coscienza, sovranità, territorio o indipendenza”.

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