La povertà colpisce sempre di più i giovani e le persone in età lavorativa, assumendo un carattere diffuso e trasversale. È questo uno dei passaggi più significativi del Rapporto 2022 della Caritas presentato a Tito (Potenza). Nel 2021 i 24 centri di ascolto sul territorio hanno incontrato e sostenuto 2.559 famiglie e tra queste il 46% non si era mai rivolto prima alla Caritas.
L’87% di coloro che si rivolgono all’organizzazione è di nazionalità italiana. Rispetto al 2020, inoltre, è stato registrato un incremento nel numero delle donne che si sono rivolte ai centri di ascolto, passate dal 47 al 54%. Cresce anche il numero di famiglie con figli minori che rappresentano il 45,7%, evidenziando come gli effetti della crisi economica causata dalla pandemia abbiano prodotto un impatto preoccupante sui nuclei più giovani.
Non è un caso, infatti, che continuino ad aumentare le persone sostenute nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni che sono oltre il nove per cento (nel 2020 erano meno del sette per cento) e, di contro, diminuiscono ulteriormente gli ultrasettantacinquenni (appena l’1,9%), mentre la classe di età maggiormente colpita resta quella tra i 45 e i 54 anni (28,6%). Nel rilevare che viene tristemente confermato il legame tra il basso capitale formativo e la vulnerabilità economica e sociale, il rapporto ha registrato, a differenza del 2020, un crollo del livello di istruzione, evidenziando come i deficit formativi, a volte correlati a posizioni occupazionali poco qualificate e precarie, abbiano amplificato e prolungato gli effetti della crisi sociale innescata dal Covid per molte famiglie.