sabato, 20 Aprile, 2024
Sport

Sport: gli studenti a scuola di fair play

Dalla collaborazione tra il Corecom e l’Associazione “Parole O_Stili” ha preso il via il percorso di formazione che ha l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti a non servirsi di un linguaggio violento nel tifo, sia in campo che sulla Rete e di aiutarli a sviluppare una cultura sportiva fatta di rispetto dell’avversario e fair play.

Un’iniziativa che all’interno del network educativo solo nella Regione Lazio ha raccolto il favore di ben 128 scuole diverse con il coinvolgimento di oltre 800 insegnanti, numeri in continua crescita causati dall’interesse per le tematiche affrontate.

Il progetto, che si rivolge agli studenti tra gli 8 e i 13 anni, nasce dall’esperienza del “Manifesto della Comunicazione non Ostile per lo Sport” che mette nero su bianco dei principi di stile ispirati ai valori più nobili dello sport e della competizione. I ragazzi saranno guidati in un percorso di dieci tappe, una per ciascun principio, per imparare il rispetto degli avversari, il controllo della rabbia, fino all’accettazione della sconfitta, avendo sempre quale filo conduttore tre parole chiave:
consapevolezza, responsabilità e cambiamento.

“Abbiamo aderito da subito con entusiasmo a questo progetto perché ha l’ambizione di ridefinire lo stile con cui i ragazzi si relazionano, diffondendo una nuova etica della comunicazione nello sport attraverso l’utilizzo di un linguaggio consono e stimolando la consapevolezza del potere delle parole, che vanno ponderate con attenzione perché possono causare conseguenze molto negative sugli altri. Nel Lazio oltre il 60% della minore pratica sport con continuità, un dato importante che colloca la nostra Regione al primo posto in Italia (elaborazione OpenPolis su dati Istat), e che fa capire l’importanza di attivare politiche di sensibilizzazione nel settore sportivo regionale, con l’obiettivo di trasmettere principi sani e valori nobili che abbiano un impatto positivo significativo sulla crescita dei giovani”, afferma Maria Cristina Cafini, Presidente del Corecom Lazio.

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Redazione

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