giovedì, 25 Aprile, 2024
Agroalimentare

Coldiretti: Giornata dell’alimentazione, gli italiani sprecano meno

Per il cibo una svolta green spinta dall’inflazione e dai rincari di gas e bollette. Più di un italiano su 3 (35%) taglierà gli sprechi nei prossimi mesi adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Coop sui comportamenti nei prossimi 6-12 mesi diffusa in occasione della Giornata dell’alimentazione che si celebra il 16 ottobre con iniziative antispreco nel weekend nei mercato di Campagna Amica.

“Il carovita scatenato dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina spinge dunque i cittadini”, sottolinea la Coldiretti, “ad adottare comportamenti responsabili per salvare i bilanci, anche se il problema dello spreco resta rilevante. Proprio per aiutare le famiglie ad adottare comportamenti responsabili i cuochi contadini nei mercati di Campagna Amica hanno elaborato una serie di consigli, attingendo alle numerose ricette antispreco della tradizione contadina italiana e mostrando che mostreranno in diretta come organizzare e preparare un pasto completo a “spreco zero” ad alto tasso di risparmio per facilitare la vita quotidiana delle famiglie”.

Molti dei piatti più tradizionali, spiega la Coldiretti, hanno origine proprio dall’esigenza di non sprecare cibo come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta. “Si possono preparare delle ottime polpette”, sottolinea la Coldiretti, “recuperando della carne rimasta semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per rivitalizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avvolgendole in croccante sfoglia”. Le ricette sono numerose, se avanza del pane, ad esempio, si può optare per la classica panzanella mettendo semplici ingredienti presenti in ogni casa, come pomodoro olio e sale per arrivare alla tradizionale ribollita che utilizza elementi poveri come fagiolo, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo.

Anche la frutta, ricorda la Coldiretti, può rivivere se caramellata o diventare marmellata oppure macedonia.
Ma la tradizione rurale insegna anche a usare come ingredienti anche quelle parti della preparazione dei cibi che solitamente si gettano. “L’acqua della pasta, soprattutto se abbiamo cotto paste ripiene come gli agnolotti, è acqua arricchita dagli amidi e dalle proteine del grano”, spiega la Confederazione, “Si può dunque conservare in frigo per usarla come base per il brodo per risotti, carni, verdure in padella. L’acqua della bollitura delle verdure ha lo stesso utilizzo. E che dire del brodo delle carni e dei pesci lessati? Questi sono i liquidi più preziosi perché sono brodi ricchi delle proteine delle carni e del pesce. Vanno congelati e utilizzati per cotture successive o per piatti liquidi come le minestre”.

Cibo tonnellate tra i rifiuti

Nonostante la maggiore attenzione il tema dello spreco alimentare resta rilevante. “Ogni anno nel mondo viene gettato complessivamente quasi un miliardo di tonnellate di cibo”, secondo una analisi della Coldiretti su dati Onu, “pari al 17% di tutto quello prodotto, con un impatto devastante sull’ambiente e sul clima, oltre che su un’economia già duramente colpita dall’emergenza Covid”.

Abitazioni private meno virtuose

“A guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private”, rileva Coldiretti, “dove si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%. Un fenomeno che determina anche”, precisa la Coldiretti, “effetti dirompenti sull’economia, sulla sostenibilità e sul piano ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra”.

La classifica di chi butta via

Nelle case italiane si gettano mediamente a settimana 674,2 grammi di cibo pro capite, secondo Waste Watcher. Spreco che a livello nazionale costa 9,2 miliardi per l’intero anno. In Sudafrica e Giappone si spreca la metà che in Italia (324 e 362 grammi a settimana) mentre in Europa è la Francia il paese più virtuoso con 634 grammi settimanali, Germania e Regno Unito svettano con 892 e 859 grammi. Stati Uniti top-waste, con 1.338 grammi di cibo gettato a settimana.

Meno sprechi a km0

“Un problema drammatico”, evidenzia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, “dal punto di vista etico oltre che economico contro il quale Coldiretti è impegnata da anni in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica per il contenimento degli sprechi con la più grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometri zero che riduce le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti”.

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Redazione

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