venerdì, 26 Aprile, 2024
Società

Scuola, Cgil insoddisfatta. Sinopoli (Flc): riforma mancata, 200 mila precari, sostegno nel caos

Sulla scuola sulle riforme mancate si abbatte il disappunto della Cgil. “I problemi sul tappeto all’inizio dell’inizio dell’anno scolastico sono quelli che abbiamo sempre denunciato e ancora di più in questi anni in cui abbiamo attraversato la tragedia della pandemia”. L’ok a critica arriva dal segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, che lamenta come sulla scuola si sarebbe dovuto intervenire ma invece, nella realtà, non è stato fatto nulla.

Duecentomila precari

Per l’esponente sindacale non si è fatto niente per la “stabilità delle cattedre, il superamento del precariato, guardando ai bisogni delle ragazze e dei ragazzi e di chi nella scuola lavora”. E invece, dice Sinopoli, ci troviamo “nonostante quello che si legge sui giornali, con 200 mila precari. E le ragioni sono chiare: non sono stati in gradi di coprire più del 30% dei posti che sono stati autorizzati. Ci sono migliaia e migliaia di cattedre precarie sul sostegno”, cioè “proprio i posti che avrebbero bisogno di una maggiore stabilità”. Il sindacalista denuncia anche “il sottodimensionamento insostenibile del personale Ata. Le segreteria sono allo stremo”. Insomma: “per responsabilità politiche precise l’anno scolastico inizia nel peggiore dei modi”.

Necessari investimenti

Per Francesco Sinopoli in occasione dell’appuntamento del 25 settembre i partiti hanno idee e proposte diverse. “È indubbio che in questa strana campagna elettorale il tema della scuola è stato trattato”, naturalmente “con posizione diverse, alcune inaccettabili come la reintroduzione del voto nella scuola primaria”, altre invece su cui la Cgil si batte da tempo, come “l’introduzione dell’obbligo nel segmento 3-6”. E comunque è chiaro che, “al di là delle promesse della campagna elettorale”, fa presente il segretario generale della Flc Cgil, “su cui si fa fatica a credere viste le premesse, la scuola ha bisogno di investimenti. Il Piano nazionale di Ripresa non solo non basta, ma deve essere finalizzato a sostenere la spesa corrente per l’istruzione: la scuola ha bisogno di organici ora”.
Infine un passaggio sulla questione salariale. Per Francesco Sinopoli, il contratto va rinnovato nelle prossime settimane.

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