sabato, 20 Aprile, 2024
Economia

Inflazione record al 8,4%. Carrello della spesa sale del 9,7%

Forte preoccupazione nei settori produttivi e del commercio

In agosto i prezzi al consumo salgono alle stelle, registrando un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua, superando di gran lunga il +7,9% del mese di luglio. Secondo i dati provvisori Istat un tasso inflazionistico così alto non si vedeva dal dicembre 1985. A determinare questa accelerazione su base tendenziale sono da una parte i prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +42,9% di luglio a +44,9%) e dall’altra dei Beni alimentari lavorati (da +9,5% a +10,5%) e dei Beni durevoli (da +3,3% a +3,9%). Solo i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti rallentano un po’, passando da +8,9% a +8,4%.

La spesa di casa costa un 9,7% in più

I prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, cioè dei beni alimentari e dei prodotti per la cura della casa e della persona, subiscono un aumento del +9,7%; un incremento che non si raggiungeva dal giugno 1984. Soprattutto questo dato fa reagire prontamente i sindacati, che vorrebbero una maggiore tassazione degli extraprofitti delle aziende energivore da redistribuire: “Così non si regge – commenta il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini -. C’è bisogno subito di un intervento urgente per tutelare salari e pensioni già impoveriti”. “È un momento straordinario – aggiunge Landini – e bisogna rispondere con strumenti straordinari, esattamente come abbiamo fatto durante la pandemia. Far prevalere la logica del profitto a scapito delle persone, sarebbe una doppia ingiustizia oltre che uno schiaffo a chi si trova in difficoltà. Tutelare e proteggere l’occupazione e i redditi non è una scelta ma una necessità”.

Le famiglie potranno spendere 1300 euro in meno nei prossimi due anni

Allarmata anche Confesercenti, che fa notare come in realtà l’aumento dell’inflazione andrebbe considerato già a +9%, se misurato secondo la metrica dell’indice armonizzato, comparabile su base europea. Secondo l’associazione dei commercianti, del turismo e dei servizi senza una inversione di tendenza nei prossimi due anni le famiglie potranno spendere 1.300 euro in meno l’anno, 34 miliardi globali. “Al di là della consistente spinta degli energetici – si legge in una nota del Centro Studi –  la progressiva risalita dell’inflazione di fondo conferma come le tensioni siano ormai diffuse all’interno di tutto il sistema produttivo”.

Il costo delle produzioni industriali aumentato del 45,9% in un anno. In ginocchio l’agricoltura

Anche i prezzi alla produzione dell’industria, delle costruzioni e dei servizi a luglio 2022 sono aumentati del 5,0% su base mensile e del 36,9% su base annua (da +34,1% di giugno). Lo comunica l’Istat aggiungendo che sul mercato interno i prezzi crescono del 6,5% rispetto a giugno e del 45,9% su base annua. Fanno eccezione solo i prezzi di “strade e ferrovie” che diminuiscono dello 0,3 per cento in termini congiunturali ma aumentano del 9,4 % per cento in termini tendenziali. “Il nuovo balzo dell’inflazione – dichiara Cia-Agricoltori Italiani – avrà ulteriori effetti drammatici sul portafoglio delle famiglie e sui bilanci delle imprese agricole. I beni energetici continuano a trascinare l’aumento dei prezzi e rendono i costi di produzione sempre più insostenibili per aziende, agriturismi, stalle, serre, vanificando di fatto gli sforzi del Governo e i sacrifici dei produttori, alle prese anche con la lunghissima siccità che ha già causato danni accertati per oltre 3 miliardi”. “Bisogna consolidare le misure previste dal Decreto Aiuti bis – suggerisce il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – ad esempio allargando il credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo a tutto il 2022-2023. O anche autorizzando, in sede Ue, le imprese del settore a immettere in rete energia elettrica prodotta con il fotovoltaico oltre i propri livelli annui di autoconsumo”.

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