venerdì, 26 Aprile, 2024
Agroalimentare

Coldiretti: sugli alimentari nuovi rincari. Aumenti dei prodotti del 170%

Per la Coldiretti si annuncia uno “tsunami sui prezzi del cibo”, colpa dei rincari energetici che ha una impatto lungo tutta la filiera agroalimentare.

Lo tsunami dei prezzi

L’allarme di Coldiretti è in riferimento agli “spaventosi rincari delle bollette che colpiscono imprese e famiglie”.
“Dal gas ai barattoli, dal gasolio alle etichette, è in arrivo uno tsunami sui prezzi del cibo in Italia con un autunno caldissimo sul fronte economico con la produzione agricola e quella alimentare che in Italia assorbono oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali”.

Nei campi rincari del 170%

Nel sistema agricolo i consumi diretti di energia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti mentre i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica. “In agricoltura si registrano rincari dei costi”, sottolinea Coldiretti, “vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti.
Nelle campagne calcola la Coldiretti, più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea.

Alimentari, top consumi energia

“Il comparto alimentare richiede”, continua la Coldiretti, ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro.

Filiera cibo, troppi aumenti

Aumenti che riguardano l’intera filiera del cibo con costi indiretti che, evidenzia Coldiretti, vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.
“Così non possiamo andare avanti e non ci possiamo permettere di aspettare i tempi lunghi della politica”, afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “rischiamo un crack alimentare, economico e occupazionale visto che proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del Made in Italy e della Dieta Mediterranea con le loro lavorazioni per conserve, succhi e derivati: dagli ortaggi ai legumi, dal vino all’olio, dai salumi e prosciutti Dop ai formaggi, dal latte alla carne fino alla pasta, dalla frutta alle passate di pomodoro usate su tutte le tavole italiane e all’estero”.

Grano, import del 64%

“L’Italia è un Paese deficitario che importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame e con l’esplosione dei costi dell’energia”, conclude Prandini, “rischiamo di perdere quegli spazi di autonomia e sovranità alimentare che fino a oggi le imprese agricole italiane sono riuscite a difendere per il bene del Paese”.

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