sabato, 20 Aprile, 2024
Ambiente

La Sicilia è la Regione più a rischio desertificazione

il Wwf sottolinea come la Sicilia è una delle regioni italiani più colpite dagli effetti del cambiamento climatico e a rischio desertificazione, poiché dotata di scarsa copertura boschiva (solo l’11% del territorio)”. “Nel 2021 la Sicilia vanta il triste primato di Regione con la maggiore superficie coperta dal fuoco: 78.000 ettari (soprattutto terreni coltivati e pascolati), quasi lo stesso valore riscontrato nell’intero resto d’Italia”.

“Nel ‘Piano Regionale antincendio boschivo 2020’ redatto dal Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana, una approfondita indagine condotta nel periodo 2010-2020 evidenzia che oltre il 77% degli incendi sono dolosi”, dice la nota del Wwf.

“La puntualità e la metodicità con cui gli incendi dolosi vengono appiccati, la ‘professionalità’ con cui vengono scelti i tempi e i luoghi in perfetta sintonia con le condizioni meteo favorevoli al fuoco, gli orari in cui scoppiano gli incendi fanno pensare ad una strategia precisa legata ad interessi economici”.   Gli incendi di maggiore consistenza degli ultimi anni, infatti, sono stati perpetrati nelle ore serali, in giornate con vento di scirocco con raffiche superiori a 30 nodi e con temperature superiori a 32°.

La finalità sistematica di questa azione è stata chiara: nelle ore serali è inibita l’azione dei canadair e per il forte vento le fiamme superano facilmente le fasce parafuoco – risultato delle campagne antincendio – divenendo inarrestabili”. “Insieme alle tante cause degli incendi, si deduce che ci sia anche una mano che appicca il fuoco, ma potrà essere trovata solo con una decisa e profonda attività investigativa che riesca a quantizzare le dimensioni del fenomeno”.

“La Regione Sicilia – evidenzia il Wwf – ha focalizzato i suoi interventi verso l’emergenza, trascurando la forestazione e la selvicoltura, che in tema di prevenzione degli incendi avrebbero portato risultati di maggiore efficacia rispetto alle consuete campagne antincendio”. “In un contesto reso ancor più pericoloso a causa del cambiamento climatico che provoca temperature alte e lunghi periodi di siccità è necessaria una maggiore prevenzione, perché, in queste condizioni è sempre più difficile spegnere quelli che ormai sono megafires – aggiunge il Wwf -.

ùLa prevenzione dovrebbe essere guidata con piani strategici e programmi a diverse scale per paesaggi resistenti e resilienti, e fatta di un complesso di approcci ed interventi, che integrano la lotta attiva e che sono basati sul ritorno alla gestione, o almeno al controllo della dinamica dei terreni abbandonati e alla ricostituzione di paesaggi agricoli eterogenei”.

“Tra questi: la selvicoltura preventiva, il pascolamento preventivo, la messa in sicurezza di terreni occupati da attività produttive confinanti con terreni incolti, il fuoco prescritto ed altro ancora. C’è da tenere presente che le tecnologie oggi a disposizione (esempio monitoraggi satellitari, GPS, telecamere termiche) possono dare una grande mano. Inoltre, non bisogna sottovalutare la possibilità di coinvolgere la cittadinanza in forme di coprogettazione e partecipazione attiva, valorizzando il ruolo non solo delle categorie professionali più direttamente interessate ma tutti i soggetti del territorio che possono contribuire a mitigare il rischio d’incendio”.   “In Sicilia – sottolinea il Wwf – sono necessarie azioni di riforestazione e che arrestino la scomparsa dei boschi e serve una solida ed efficiente struttura di gestione e controllo delle aree forestali e vegetative, altrimenti un’entità così vulnerabile come il bosco sarà sempre facile vittima di pratiche criminali e di comportamenti colposi lesivi”.

I 5 passi che il Wwf in Sicilia suggerisce sono: Assunzione di responsabilità da parte della politica siciliana; Analisi dei costi e dei risultati dell’attuale sistema forestale siciliano; Comparazione del sistema forestale della Regione Sicilia, con i suoi costi, con quello di una regione modello nella forestazione, pur nelle dovute differenze di contesto; Adozione di un nuovo sistema forestale, con target in linea con gli indirizzi europei; Maggiore presenza ed attenzione da parte delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, con l’avvio di efficaci interventi di intelligence e di contrasto nei confronti dei criminali incendiari, e degli irriducibili del “vecchio sistema”.

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