A novembre la produzione industriale è diminuita dell’1,6% su base mensile, al netto dei fattori stagionali, e del 2,6% su base annua. Nello stesso mese, l’occupazione non ha registrato variazioni di rilievo rispetto al mese precedente. A dicembre la fiducia ha mostrato un deterioramento sia tra i consumatori, sia tra gli imprenditori: il clima di fiducia delle famiglie ha registrato un peggioramento dell’1,4% congiunturale, mentre il sentiment delle imprese ha consolidato la tendenza al ridimensionamento, in atto da luglio, con un calo dell’1,2% rispetto a novembre. E’ quanto emerge dai dati di Confcommercio nella Congiuntura di gennaio. Stante il permanere di una situazione di debolezza Confcommercio stima, a gennaio 2019, una variazione congiunturale nulla del Pil mensile, dato che porterebbe a una crescita dello 0,4% rispetto allo stesso mese del 2018. L’avvio dell’anno si conferma, pertanto, in linea con le deboli dinamiche che hanno caratterizzato la seconda parte del 2018, anno nel quale la crescita si dovrebbe essere attestata allo 0,9% (1,0% se si tiene conto dei diversi giorni lavorativi).
Inoltre, la scarsa dinamicita’ dell’economia italiana e le basse aspettative di crescita continuano a condizionare i comportamenti delle famiglie in materia di consumi. Dopo il recupero registrato ad ottobre, determinato in larga misura dal segmento relativo alla mobilita’, la domanda delle famiglie sembra, infatti, essere tornata a registrare un’evoluzione piu’ contenuta. A dicembre 2018 l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha segnalato un aumento dello 0,2% in termini congiunturali e dell’1,2% nel confronto con lo stesso mese del 2017. In termini di media mobile a tre mesi, il profilo, pur in crescita, evidenzia, nei periodi piu’ recenti, una scarsa dinamicita’. La variazione dello 0,2% registrata in termini congiunturali dall’ICC, nel mese di dicembre, e’ sintesi di un aumento dello 0,4% della domanda relativa ai servizi e dello 0,1% per i beni. A dicembre 2018 l’ICC e’ risultato, nel confronto su base annua, in aumento dell’1,2%. Il dato dell’ultimo mese e’ sintesi di un’evoluzione positiva sia della domanda relativa ai servizi (+1,0%), sia della spesa per i beni (+1,3%).
Sul recupero di questa componente pesano i miglioramenti registrati dalla domanda di beni inclusi nelle comunicazioni e nella mobilita’. Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di gennaio 2019 si stima, rispetto a dicembre, una flessione dello 0,2%, evoluzione determinata in larga parte dagli energetici. Nel confronto con lo stesso mese del 2018 il tasso d’inflazione dovrebbe collocarsi al +6%, in deciso rallentamento rispetto a dicembre (+1,1%). (Italpress).