giovedì, 25 Aprile, 2024
Società

Italfondo: Paltrinieri sul tetto del mondo ai mondiali di Budapest

Gregorio Paltrinieri sale sul tetto del mondo nella prova olimpica del Lupa Lake di Budapest fregiandosi, dopo quello nei 1500 stile libero in piscina, anche del titolo iridato più importante nel fondo come mai nella storia azzurra al maschile, considerato che l’unica medaglia fu quel bronzo di Marco Formentini nel 2001 a Fukuoka.   L’oro nella dieci chilometri lo vinse solo Viola Valli nella storica doppia doppia tra 2001 e 2003.

È la quarta medaglia qui dell’immenso olimpionico ventottenne carpigiano, che aveva iniziato dieci giorni fa in piscina con le batterie degli 800 stile libero (quarto), ma poi aveva alzato la voce nei 1500 stile libero; la staffetta 4×1.5 km (bronzo) per aprire una tre giorni da favola condita dall’argento nella 5 km e l’ennesima impresa di un’atleta no limits che solo tre anni fa si affacciava per la prima volta su questa distanza a Gwangju (sesto). Il bronzo olimpico a Tokyo chiude in 1h50”56’8. Insieme a lui il compagno di allenamenti nel gruppo di Fabrizio Antonelli, Domenico Acerenza, già bronzo in staffetta e quarto nella 5 km.   Il ventisettenne potentino (1h50’58’2) conquista il primo metallo individuale dopo l’argento a Gwangju e il bronzo qui in staffetta. Una doppietta da sogno come mai nella storia della disciplina.

Schiantati tutti i favoriti della vigilia: un’azione repentina a un chilometro dalla fine, iniziata proprio davanti alla spiaggetta che consacrò poi SuperGreg campione europeo lo scorso anno. Il tandem azzurro non lasciava speranza agli avversari, dimostrando coesione, determinazione e gioco di squadra. Il campione olimpico e mondiale in carica della distanza Florian Welbrock, peraltro super favorito alla vigilia dopo aver vinto due ori qui nella 5 km e in staffetta, è terzo e staccato dopo una gara tutta in testa.   Battuto allo sprint anche il francese Marc Antoine Olivier, argento mondiale uscente. Fuori a metà gara il ‘padrone di casa’ e vicecampione olimpico Kristof Rasovszky.

“E’ un sogno. Primo e secondo è la cosa più bella che potesse succedere. Quando sono partito sentivo che dietro di me c’era lui e non Wellbrock – afferma Paltrinieri, portacolori di Fiamme Oro e Coopernuoto, qui tri-campione europeo lo scorso anno – Mimmo lo sento da come mi tocca i piedi, mi ha fatto da scudiero e lo ringrazio. La strategia era quella di lasciarlo andare, che mi trasportasse verso un finale dove avrei potuto attaccarlo e sfiancarlo partendo da lontano. Ho bevuto tantissimo e poi l’ultimo 1500 ho tirato a bestia partendo sul mio sul mio lato favorito”.

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