venerdì, 29 Marzo, 2024
Agroalimentare

Eccellenze italiane guidano l’export sui mercati

L’agroalimentare è un settore in salute, dove le vendite oltreconfine sono generate principalmente da poche grandi geografie, tra cui diversi Paesi emergenti; le importazioni, invece, sono per lo più appannaggio dei Paesi avanzati. In questo contesto l’Italia presenta un saldo commerciale positivo grazie soprattutto alle vendite di prodotti lavorati; beni quali vino, pasta e formaggi portano l’eccellenza sulle tavole di tutto il mondo. Lo scorso anno l’export di agrifood italiano ha raggiunto il valore record di 52 miliardi e positive sono anche le previsioni per il 2022, seppur con la cautela del caso dettata dalla congiuntura attuale sia sul fronte politico legato al conflitto in corso, sia su quello economico dovuto agli aumenti di prezzo delle materie prime.
E’ quanto emerge dall’analisi condotta dall’Ufficio studi di Sace sul settore.

L’agrifood italiano è caratterizzato da un tessuto imprenditoriale composto in prevalenza da piccole imprese dalla buona dinamicità oltreconfine: nel 2021 l’export italiano del settore è stato trainato da alimentari e bevande (+11,6%), ma la performance è stata positiva anche per i prodotti agricoli (+8,8%). Oltre agli storici mercati tradizionali di punta come Germania e Stati Uniti, ottime prospettive arrivano da geografie in crescita come Cina, Corea del Sud e, con le dovute cautele, la Polonia. Il 2022 si prospetta essere un anno ancora di crescita (+19,5% tra gennaio e marzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), pur mostrando rischi al ribasso legati alle incognite del contesto internazionale e agli aumenti di prezzo delle materie prime agricole. Vino, olio d’oliva e pasta portano l’eccellenza italiana sulle tavole di tutto il mondo. Nel 2021 il loro export complessivo ha rappresentato il 22,4% del totale exportagroalimentare, attestandosi a 11,7 miliardi (+7% rispetto al 2020).

Continua la dinamica di crescita dei consumi futuri, con presidi dell’export italiano più o meno consolidati; se vino e pasta presentano una maggiore eterogeneità, il comparto dell’olio d’oliva mostra una forte concentrazione internazionale, con un netto divario tra le prime quattro principali destinazioni dell’export italiano e le restanti. Anche per un settore così virtuoso il futuro prospetta importanti sfide strutturali.
L’agrifood rappresenta, infatti, un canale per una sempre maggiore sostenibilità: l’Europa si sta muovendo per accelerare la transizione verso un sistema alimentare sostenibile rendendolo equo, sano e rispettoso dell’ambiente. L’Agricoltura 4.0 non è solo futuro, ma è anche già presente: macchinari agricoli connessi e blockchain rendono la filiera più efficiente, sostenibile, responsabile e trasparente. (Italpress)

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