venerdì, 29 Marzo, 2024
Attualità

“Digitalizzare il fisco deve servire anche a semplificare”

Intervista a Riccardo Alemanno, Presidente Istituto Nazionale dei Tributaristi

Presidente Alemanno, con il decreto sostegni ter, sono nuovamente stati varati numerosi interventi a sostegno delle imprese, qual è il suo giudizio in merito e più in generale sul nuovo decreto?
Intanto attendo di conoscere il testo definito, poiché al momento si è potuto consultare solo una bozza. Stando però a tale pubblicazione, la prima impressione è che gli studi degli intermediari fiscali avranno ulteriore lavoro da svolgere, al di là di quello ordinario già pesantemente invasivo. Relativamente ai provvedimenti di sostegno, al di là della scelta mai condivisa di collegare la fruizione ad una perdita tra 2019 e 2021 di almeno il 30% dei ricavi, il legislatore cerca di porre rimedio all’impatto negativo dell’imperversare della pandemia sulle attività produttive e questo è comprensibile, ma purtroppo non vedo contestualmente prendere forma provvedimenti di semplificazione che porterebbero altrettanti benefici anche economici ad imprese e professionisti ed in più sarebbero permanenti. Il giudizio però solo dopo aver approfondito il testo ufficiale, tenendo sempre conto che da un lato si ha l’esigenza di sostenere le attività produttive, ma dall’altro si deve avere sempre ben presente il bilancio dello stato, gravato da un debito cresciuto pesantemente in questi due anni di pandemia e con il quale prima o poi dovremo tornare a fare i conti.

Il decreto è intervenuto nuovamente sui bonus edilizi, attirandosi molte critiche, lei cosa ne pensa?
Penso che in questi ultimi due anni, complice anche il clima creato dalla pandemia, si sia pensato che aumentando i bonus ed i benefit si creasse automaticamente un circolo virtuoso che avrebbe dato un impulso alla ripresa economica. Questo obiettivo si è raggiunto solo in parte ed inoltre attingendo alla fiscalità generale, poiché un bonus al 110% non è compensato dai maggiori oneri a carico delle imprese che fatturano i loro interventi. Poi ci si è resi conto, in corso d’opera, degli eccessi e degli abusi che potevano scaturire dalle norme e si è iniziato ad intervenire per limitarne la portata con lacciuoli burocratici prima e poi con sospensioni di fatto del loro utilizzo, mi riferisco alle ultime normative che da metà novembre hanno parzialmente bloccato l’utilizzo delle piattaforme digitali che si devono utilizzare per le pratiche operative. Il Paese e le attività produttive hanno bisogno di certezza e stabilità normativa.

È contrario ai bonus?
No in via generale, si se questi si basano quasi esclusivamente sull’intervento dello Stato. Inoltre l’importante ritorno economico dei bonus ha moltiplicato le truffe e due degli ultimi interventi normativi di modifica, il decreto anti-frodi prima e il decreto sostegni-ter ora, ne sono la dimostrazione. I principi condivisibili sulla tutela dell’ambiente, della sicurezza e del decoro che sono al centro dei giusti obiettivi sugli interventi edilizi, pur ricercando un compromesso tra dovere civico e convenienza economica, che a mio avviso era già molto interessante con gli incentivi del 50 o 65%, hanno puntato sull’incentivo economico come il super bonus del 110% o quello del 90% per le facciate, oggi ridimensionato al 60%. Ripeto i giusti obiettivi della salvaguardia dell’ambiente, della sicurezza e del decoro, devono essere un giusto compromesso tra senso civico e convenienza economica, un problema culturale, un atteggiamento mentale che dovremmo far si che diventi normalità tra le nuove generazioni.

Tornando alle semplificazioni, come presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi ha delle proposte da sottoporre al legislatore?
Nel corso degli anni, come Istituto Nazionale Tributaristi, abbiamo fornito indicazioni e presentato proposte di semplificazione al legislatore ed attualmente, un pool di nostri esperti, sta predisponendo una serie di possibili interventi su varie tematiche, dalle cartelle esattoriali alle compensazioni dei crediti fiscali, dalla soppressione di taluni adempimenti all’implementazioni dei soggetti obbligati all’utilizzo della fatturazione elettronica. Riteniamo che la digitalizzazione in ambito tributario ed i milioni di dati inviati dal contribuente, soprattutto attraverso gli intermediari fiscali abilitati, all’Amministrazione finanziaria non debbano servire solo per il corretto adempimento degli obblighi tributari e per la giusta lotta all’evasione, ma anche per semplificare. Oggi questo è ancora una chimera. Chiederemo pertanto un tavolo permanente tra le organizzazioni di rappresentanza degli intermediari fiscali ed il Ministero dell’economia e delle finanze, dove i provvedimenti da adottare siano oggetto di confronto preventivo e dove il percorso di semplificazione inizi il suo corso non più rinviabile.

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