giovedì, 28 Marzo, 2024
Economia

Vini, export alle stelle. Coldiretti: Cina, Francia, Russia spingono il record di vendite. I nodi della Brexit

Il vino Made in Italy ha registrato un rimbalzo del 15% in valore nel 2021 per raggiungere, se il trend sarà mantenuto, la cifra record di 7,2 miliardi a fine 2021
Mai cosi tanto vino italiano e stato acquistato all’estero grazie alla riapertura della ristorazione in tutto il mondo che spinge al record storico le esportazioni. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat dei primi sette mesi dell’anno in occasione del primo Vinitaly che si svolge con la vendemmia in corso dove per l’inaugurazione sarà possibile per la prima volta conoscere dal vivo le diverse varietà di grappoli, provenienti da tutte le regioni d’Italia, che sono alla base del successo del vino italiano esposte al padiglione 4 stand D3 della Fiera di Verona.
“A spingere il record del vino all’estero dopo l’anno del Covid”, rileva Coldiretti, “sono soprattutto gli Stati Uniti che fanno registrare un aumento del 19% delle esportazioni confermandosi come il primo mercato di sbocco”.

Cina, Francia e Russia

Aumentano in modo stellare, del 67% le vendite in Cina ma a trainare le bottiglie italiane oltre confine nel 2021 sono anche i consumatori europei. In Francia, nel regno dello Champagne, le etichette Made in Italy fanno registrare un +17%, in Russia addirittura +39%, mentre la Germania cresce del +5% ma su valori che ne fanno il primo mercato del vino tricolore nel Vecchio Continente. “Note meno positive arrivano dalla Gran Bretagna”, fa presente la Confederazione, “le vendite di bottiglie Made in Italy sono stagnanti a causa delle difficoltà legate alla Brexit, anche se si posiziona al secondo posto tra i clienti europei soprattutto grazie al consumo di  Prosecco. Le criticità maggiori, per chi esporta verso il Regno Unito interessano le procedure doganali e riguardano anche l’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli”.

Migliorare le infrastrutture

A preoccupare la Coldiretti sono anche le nuove politiche europee come la proposta di mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie per scoraggiare il consumo e lo stop anche ai sostegni alla promozione.
“L’Italia può ripartire dai punti di forza con l’agroalimentare, come il vino, che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia”, afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.

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