giovedì, 28 Marzo, 2024
Attualità

Green Pass e tamponi a scuola. La Uil contesta le scelte del Ministero

Turi: i costi non vanno scaricati sul personale. Sarà un inizio nel caos.

Pochi giorni per il rientro in aula e il clima tra sindacati e Governo non è dei migliori. Colpa di Green Pass e tamponi, in particolare per questi ultimi si è innescata una polemica tranciante. Nata dal cambio di idea del Ministero – dopo una nota dei presidi – sui tamponi, sulla loro validità e sui costi che andranno a carico del personale.

LA CRITICA DELLA UIL
“A distanza di pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico”, scrive il segretario della Uil Scuola Pino Turi, “appare irresponsabile tornare indietro sugli accordi assunti. E’ con responsabilità politica che la Uil Scuola conferma la propria firma al protocollo, ma contesta pesantemente la nota che lo stravolge, ritirando la delegazione trattante”

La critica al Ministero Per il vertice Uil Scuola la posizione del Ministero è “inaccettabile”, dal momento che ha cambiato il senso all’accordo sottoscritto. “A scuola con il green pass o con il tampone, questo dice il protocollo, e in conformità di legge il tampone è a carico del datore di lavoro. Questo abbiamo firmato”, sottolinea critico Turi, “questo sosterremo, in ogni sede”.

COSA PREVEDE IL DECRETO
La Uil ricorda inoltre come si era giunti alla firma del documento.
Il decreto del 6 agosto prevede il Green Pass per l’accesso ai locali”, scrive il sindacato, “Il protocollo firmato rappresenta lo strumento per disciplinarlo in modo meno traumatico. Contiene impegni politici, dalle classi troppo numerose ai lavoratori fragili, che abbiamo ottenuto con un confronto serrato. Ora vanno rispettati. E’ il ministro che se ne dovrà fare carico”.

Inizio nel caos “Le persone sono preoccupate”, sottolinea la Uil, “e le scuole sono nel caos: i vaccinati con lo Sputnik che non è riconosciuto dall’Aifa che debbono fare? Vaccino prenotato il 3 settembre, posso andare a scuola il primo? Saranno i collaboratori scolastici a fare la sanificazione delle scuole? Sono una minima parte dei quesiti che arrivano alle nostre segreterie.

Lavoratori fragili, prenotazioni spostate, certificazioni in ritardo, persone pregiudizialmente contrarie”.
Le sanzioni Il sindacato entra nel merito anche dei controlli. “I casi sono diversi, vanno coniugate responsabilmente libertà e giustizia sociale”, fa presente Turi, “Per paradosso in base alle disposizioni di legge in caso di sanzione non è il preside che deve intervenire ma il Prefetto.

Quello della scuola è l’unico settore per il quale sono state previste anche sanzioni economiche”.
Spese non a carico dei lavoratori Su un punto la Uil è irremovibile, le spese per i tamponi non devono ricadere sul personale.

“Mettere le mani in tasca ai lavoratori non presagisce nulla di buono”, commenta Turi, “I dispositivi di tutela e i tamponi non possono essere a carico dei lavoratori.
Una vera e propria vessazione. Sarà il caos”.

La proposta “Per questo rilanciamo la nostra proposta”, spiega il leader sindacale, “di moratoria in modo da permettere alle scuole di organizzarsi e al Parlamento di convertire in legge il decreto che va profondamente cambiato.

La gestione di questa fase sarà difficilissima e non potrà essere fatta autoritativamente. L’idea di governare la scuola con le circolari ha già mostrato tutti i suoi limiti negli anni scorsi”.

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